Buone notizie per i genitori che, in barba all'italica tradizione, decidono di chiamare i propri figli usando nomi non tipicamente riconducibili al genere maschile o femminile. Dopo anni di
Buone notizie per i genitori che, in barba all'italica tradizione, decidono di chiamare i propri figli usando nomi non tipicamente riconducibili al genere maschile o femminile. Dopo anni di mediazioni tra ciò che si poteva fare e ciò che non sarebbe stato accettato dalla Legge, la Cassazione ha cambiato le carte in tavola sdoganando il nome Andrea anche per le femmine. La Cassazione, con la recente sentenza 20385, ha stabilito senza alcun dubbio che Andrea è a tutti gli effetti un nome neutro, adatto tanto ai maschi quanto alle femmine.
Non a caso Andrea in molti Paesi europei e in America è da decenni considerato adatto per i maschi e per le femmine. Fino al pronunciamento dell'alta Corte i genitori che volevano dare alla propria bambina questo nome si sarebbero trovati nell'impossibilità di farlo o, peggio ancora, avrebbero perso il diritto di decidere perché al loro posto un giudice si sarebbe preso questa facoltà, magari anteponendo al nome Andrea quello più tradizionale di Maria, Enrica, Giulia, etc. Oggi non è più così.
Questo non vuol dire necessariamente che tutti i nomi potranno essere dati ai propri figli (maschi o femmine che siano) né che i giudici abbiano dato il via libera all'anarchia anagrafica nel nostro Paese. Il Decreto del Presidente della Repubblica 396 (del 3 novembre 2000) impone delle chiare linee guida a riguardo:
1. E' vietato imporre al bambino lo stesso nome del padre vivente, di un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi ridicoli o vergognosi.
2. I nomi stranieri che sono imposti ai bambini aventi la cittadinanza italiana devono essere espressi in lettere dell'alfabeto italiano, con la estensione alle lettere: J, K, X, Y, W e, dove possibile, anche con i segni diacritici propri dell'alfabeto della lingua di origine del nome.
3. Ai figli di cui non sono conosciuti i genitori non possono essere imposti nomi o cognomi che facciano intendere l'origine naturale, o cognomi di importanza storica o appartenenti a famiglie particolarmente conosciute nel luogo in cui l'atto di nascita è formato.
La scelta migliore resta quindi quella di non farsi influenzare dalle mode del momento, dalla notorietà di questo o quel vip ma di decidere con attenzione perché, una volta dato, cambiare nome non è così semplice come cambiare la maglia che indossiamo ma si corre il rischio che un giudice scelga al nostro posto.