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Tribunale

Asti, «Ho rubato, mi spiace, ma l’ho fatto per i miei figli»

Imputato di furto in casa, sono arrivati a lui dal Dna estratto dal sangue lasciato sul pavimento dopo essersi tagliato con il vetro infranto per entrare

Ha confessato il furto, ha chiesto scusa, ha risarcito per quel che poteva e ieri mattina, in aula, ha voluto parlare al giudice. Una dichiarazione breve, semplice ma di effetto: «L’ho fatto per i miei figli».
E’ toccato al suo difensore, l’avvocato Denise Laforè ricostruire cosa abbia voluto dire con quel riferimento ai suoi figli.
Imputato un uomo di 62 anni, con molti precedenti a carico per quanto riguarda reati contro il patrimonio. Quello per cui si trovava ieri in tribunale innanzi al giudice Rosso, riguardava un furto dell’anno scorso in un’abitazione di zona corso Torino.
Un furto avvenuto all’Epifania di cui i padroni si sono accorti quando, tornato dal mare con i bambini, il padre è passato dal garage per portare i doni nella calza. Ma qualcuno aveva già fatto la sorpresa. Avevano trovato la portafinestra della cucina divelta e il vetro in frantumi; in casa mancavano gioielli, un pc, una giacca da moto e alcuni orologi. E, peggio, macchie di sangue per tutta la casa perchè il ladro di era tagliato con il vetro. Proprio il sangue lasciato a terra e sulle cose ha consentito di individuare il suo Dna che, essendo già pregiudicato, ha restituito in banca dati il nome dell’astigiano pregiudicato. «L’imputato si occupa di due figli ancora minorenni uno dei quali con problemi di salute. Anche la figlia maggiore ha una grave malattia, la leucemia, e lui le sta a fianco perchè la madre è deceduta qualche anno fa per la stessa patologia. Lui attualmente lavora e cerca di stare dietro ai bisogni dei suoi figli. Una condanna come quella chiesta dal pm Bellora (2 anni e 4 mesi n.d.r.) significherebbe riportarlo in carcere con gravi conseguenze per i suoi figli» ha detto l’avvocato Laforè in arringa.
Sentenza prevista a metà dicembre.

(Foto repertorio web)

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