I primi libri sui vampiri furono pubblicati durante l’epoca delle epidemie vampiriche nel 1700; lo scritto di Giuseppe Davanzati “Dissertazione sopra i vampiri” uscì nel 1744 e due anni dopo fu pubblicato quello di Dom Augustin Calmet
Tutti sanno che il vampiro più conosciuto è Dracula, ma in realtà lui è la fine di un lungo percorso.
I primi libri sui vampiri furono pubblicati durante l’epoca delle epidemie vampiriche nel 1700; lo scritto di Giuseppe Davanzati “Dissertazione sopra i vampiri” uscì nel 1744 e due anni dopo fu pubblicato quello di Dom Augustin Calmet.
Le credenze sui vampiri furono alimentate dalla leggenda di Arnold Paole, pubblicata sui giornali d’Europa nel 1731: un soldato diceva di essere stato aggredito da un vampiro mentre tornava al villaggio nativo. Poco dopo il suo ritorno egli morì, ma dopo un mese i compaesani affermarono di averlo visto vagare lì attorno; allora furono mandati degli ufficiali medici per controllare il corpo, che, per assurdo, non era minimamente decomposto e dalla bocca colava una scia di sangue, perciò gli conficcarono un paletto di legno nel “cuore”.
I vampiri divennero celebri non solo nelle leggende popolane, ma anche nella scienza. Nel 1896 il dottor Franz Hartmann scrisse il rapporto di un caso sottoposto alla sua attenzione: l’uomo in questione soggiogava le persone sensibili con le quali entrava in contatto. Invece nel 1860 Charles Darwin testimoniò, con “Viaggio di un naturalista intorno al mondo” l’esistenza del pipistrello vampiro.
Da allora fino ad oggi i racconti sui vampiri si sono modernizzati sempre di più: oggi alcune saghe come Twilight, The Vampire Diares, Shadowhunters sono molto seguite e apprezzate dagli adolescenti. Questi racconti narrano le vicende di vampiri che vivono ai giorni nostri, facendo risaltare le differenze tra realtà e leggenda, antichità e attualità.
Cristina Cravero e Alice Fazzone II D Brofferio