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L’ex assessore: «Confusione ZTL, se avessimo
fatto il parcheggio sotto piazza Alfieri»

Riceviamo a pubblichiamo un intervento di Ferrante Marengo, ex assessore del comune di Asti, in merito all’attualissimo tema della pedonalizzazione del centro e del problema dei parcheggi che ancora non ci sono

Da alcune settimane ad Asti si parla molto di viabilità di ampliamento della zona ZTL e dell’Isola Pedonale. Non sono intervenuto prima perché temevo che il mio intervento fosse ritenuto funzionale alle passate elezioni. Da tempo non svolgo più attività di partito, ma per non esser mal interpretato ho atteso e pensato. Le considerazioni che ho letto, e sentito in giro per la città, sono tutte importanti e degne di rispetto, ma singolarmente non sono sempre sostenibili, devono, a mio avviso, essere studiate ed integrate le une con le altre al fine di dare una risposta complessiva positiva alla città (questo dovrebbe essere il compito di una corretta politica). Cioè bisogna studiare un adeguamento, alla realtà attuale, del Piano del Traffico e dei Parcheggi che fu varato dalla Giunta Florio di cui facevo parte.

Il punto di partenza sono certamente le condizioni di vivibilità ambientale della città nel suo insieme (riduzione dello smog), che non obbligatoriamente devono scontrarsi con le giuste istanze di chi nella città lavora: artigiani, commercianti, ambulanti, corrieri, né con chi nella città deve spostarsi: pedoni giovani ed anziani, diversamente abili e normo dotati, mezzi di soccorso, di polizia, di trasporto pubblico e privato. Il tutto va governato con un progetto politico di sviluppo socio economico della città. Il tema è assai arduo e proprio per questo non lo si può certo risolvere con interventi sporadici ed ispirati dal momento contingente e, soprattutto, con interventi che prendano in considerazione solo gli interessi di una qualsiasi parte (politica, professionale, associativa ecc…). E’ necessario porsi degli obiettivi importanti da raggiungersi eventualmente con azioni dilazionate nel tempo (non troppo) ma coordinate e finalizzate a risolvere i problemi di tutti, senza faziosità.

Entrando nel merito per non essere evanescente dirò il mio pensiero. Il centro cittadino deve progressivamente essere pedonalizzato ma anche dotato di comodi parcheggi. Per intenderci meglio non quelli a corona (che ad Asti non funzionano) ma nuovi parcheggi in centro. Per verificare quanto affermo provate un mercoledì o un sabato, giorni di sofferenza per trovare un parcheggio, ad andare al nuovo parcheggio della Way Assauto, vedrete che ci sono 50 – 80 auto a fronte di una capienza di circa 250, situazione simile al parcheggio Colli di Felizzano: utilizzato mediamente al 50%, anche per la maggior vicinanza al centro e del Catasto. Viceversa la Piazza del Palio è sempre stracolma come pure Piazza Alfieri, quando non c’è il mercato, piazza Medici e Piazza Roma, perché più vicine al centro città. Come pure sono strapieni i parcheggi dentro e vicino all’Ospedale Cardinal Massaia, per ovvi motivi. Vorrà pure dire qualcosa.

Se si fosse realizzato 11 anni fa il parcheggio interrato in Piazza Alfieri – a spese di imprenditori privati che lo avrebbero finanziato e gestito sino ad oggi per ricuperare il proprio investimento – ora sarebbe di proprietà comunale ed avremmo avuto da 10 anni un’isola pedonale  ampissima: infatti il progetto prevedeva la viabilità nei due sensi di marcia solo sul lato est della Piazza (portici Pogliani), e l’Isola avrebbe compresa tutta la piazza, tutta l’attuale strada di scorrimento lungo i portici Anfossi, via Garibaldi, il tratto di c.so Alfieri compreso tra l’omonima piazza ed il bar Ligure, piazza San Secondo e, perché no, piazza Statuto. Con una grande disponibilità di parcheggio nel cuore della città il centro sarebbe davvero diventato un polo d’attrazione di grande interesse: la gente arriva posteggia, cammina a piedi, osserva i negozi, svolge le proprie compere risale in auto e torna a casa, senza creare ingorghi alla ricerca del parcheggio impossibile, ma lo può ancora diventare.

Non esiste centro commerciale senza grande disponibilità di parcheggio, provate ad osservare nei supermercati cittadini, e non, quanto ampi e ben organizzati sono i loro parcheggi e quante auto sono sempre presenti! E provate ad immaginare – mi risulta che altri “Astigiani” vi stiano pensando – la piazza Alfieri sempre libera da qualsiasi auto, con i bambini che corrono ed i nonni che mentre li guardano chiacchierano tra di loro ed insieme fanno vivere questa città. E provate ad immaginare quanto meno smog vi sarebbe oggi, anche causato da code di auto ed attese senza senso, come per il semaforo che regola il passaggio pedonale tra i portici rossi ed il bar Cocchi. Quando da assessore lo feci chiudere fui subissato di proteste e nessuno mi sostenne, l’Amministrazione che segui (Voglino) lo riaprì.

Oggi anche il Presidente del WWF, ho visto nelle scorse settimane, ne invoca la chiusura! Mi chiedo ma dov’era quando io lo istituii e fui criticatissimo e, soprattutto, quando altri lo eliminarono? Non era forse quello il tempo di intervenire su un tema già allora ineludibile? Non mi si venga a dire che le auto in centro non sono ecologiche: 10 anni fa quando noi discutevamo, e non lasciammo decollare il parcheggio interrato di piazza Alfieri, a Torino in piazza San Carlo il Sindaco Chiamparino fece costruire un bellissimo e funzionale parcheggio interrato ed eliminò tutte le auto in superficie, risultato eccellente. Oggi, sempre a Torino, il Sindaco Fassino sta tentando faticosamente di realizzare un altro parcheggio interrato in Piazza Carlina. Sono due piazze bellissime e centralissime! Perché a Torino sì e ad Asti no, ma l’elenco di città più grandi e/o più piccole della nostra con parcheggi in centro ed una viabilità non ossessionante se ne possono fare a decine.

Ma si potrebbe anche fare un parcheggio sotto il parco Alganon (di fronte a piazza Roma) a silos interrato per 200 auto sopra si ricostruisce il verde e si vedrebbe solo una piattaforma dove si deposita l’auto che poi, automaticamente, va ad allocarla dove c’è posto; al momento del recupero: manovra inversa si richiama l’auto con il biglietto che senza autista torna in superficie, e così si risolve il problema di piazza Catena che deve continuare a svolgere il suo ruolo mercatale e deve avere parcheggi comodi nelle vicinanze.Con questi due grandi parcheggi si potrebbe istituire un’isola pedonale per il tratto di c.so Alfieri dalla piazza omonima sino a piazza Roma. Ricordo che oggi detto tratto di strada è Zona a Traffico Limitato che non è la stessa cosa!! Esiste poi il gravissimo problema della tangenziale sud-ovest: come si può pensare di alleviare il problema delle polveri sottili se in quella zona della città continueremo a far transitare obbligatoriamente i veicoli, anche commerciali, che dalla zona sud della provincia devono recarsi verso Torino, Chivasso, l’ospedale Cardinal Massaia, e viceversa?

Provate a verificare al mattino dalle 8 alle 9 e poi dalle 11,30 alle 14 ed infine dalle 17 alle 18,30 quanto sono lunghe le code sul percorso corso Savona corso Torino sia all’andata sia al ritorno? Quel traffico, causa di grande inquinamento, deve scorrere tangenzialmente alla città e non intersecarla! Qualcuno disse, e forse dice ancora, dalla Boana vadano a prendere l’autostrada al casello Asti Est ed escano ad Asti Ovest. Ma questa è pura teoria, i fatti sono l’intasamento di cui dicevo dianzi. Non vorrei essere nei panni di chi avendo un figlio in pericolo di vita su un’autoambulanza, quando anche i minuti sono preziosi, si accorge che l’autista segue il percorso di cui sopra!!!

Tant’è vero che sovente incontro le autoambulanze di Nizza e Canelli che per accedere all’ospedale, percorrono corso Savona, corso Don Minzoni, piazza Torino, viale Partigiani e via Conte Verde. Ritengo che la tangenziale sud-ovest, la bretella per l’ospedale e la rotatoria davanti al casello Asti ovest siano urgenti ed ineludibili se vogliamo migliorare la qualità dell’aria nella nostra città.Queste considerazioni non hanno la presunzione di risolvere tutti i problemi della viabilità e della sosta in città, ma ritengo possano fornire un quadro d’insieme con alcuni punti cardinali, difficilmente derogabili, per studiare ed attuare in tempi ragionevolmente brevi una politica della mobilità e della sosta che fornisca una risposta seria e, soprattutto eviti quei provvedimenti tampone che non risolvono nulla e creano solo malcontento.

Ferrante Marengo, architetto

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