E’ stato il menu la prima questione affrontata, martedì scorso, dal Tavolo tecnico sulle mense scolastiche del comune di Asti.
Protagonisti la Commissione mensa cittadina – formata da genitori e insegnanti in rappresentanza dei diversi circoli didattici e istituti comprensivi interessati – e l’Amministrazione comunale, alla presenza del sindaco Maurizio Rasero.
Una questione che sarà affrontata anche in occasione del secondo incontro – in programma oggi – insieme ad altri punti all’ordine del giorno che verranno analizzati alla presenza dei rappresentanti delle ditte che svolgono il servizio (il raggruppamento temporaneo di imprese Dussmann Service Srl/Camst Scarl).
Il percorso di confronto si è reso necessario dopo le segnalazioni di criticità pervenute ai membri della Commissione.
Tra queste, il numero di addetti considerato non sufficiente per consentire un’adeguata preparazione e somministrazione dei pasti; l’arrivo di pietanze non adeguatamente calde ai bambini che pranzano in aula a causa dell’emergenza Covid; la richiesta di modificare il piatto tris.
Le modifiche al menu
Tema centrale del primo incontro è stato appunto il menu. Nel corso del confronto, articolato e costruttivo, Commissione mensa e Comune hanno deciso di introdurre, nelle prossime settimane, alcune modifiche graduali.
Due gli obiettivi: arricchire e bilanciare dal punto di vista nutritivo la dieta dei bambini; far sì che la mensa sia vissuta da tutti come occasione di crescita e di maggiore consapevolezza in tema di educazione alimentare, tutela della salute e dell’ambiente.
Le scelte seguiranno quanto stabilito già dal Capitolato sottoscritto dalle ditte e i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia, che sono le raccomandazioni elaborate periodicamente dalla SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana. Tra le modifiche, la reintroduzione di cereali diversi e legumi, la riduzione di alimenti zuccherati e industriali a fine pasto (budini e succhi di frutta) e l’offerta di un menù più diversificato, con particolare attenzione alle preparazioni, fondamentali per rendere gradite e accattivanti le pietanze, puntando ad una maggiore varietà di proposte nel mese.
I menu “parlanti”
Per fornire indicazioni chiare e trasparenti alle famiglie, inoltre, saranno predisposti e resi disponibili menu “parlanti”, contenenti cioè tutte le indicazioni sulla tipologia di alimenti e con indicazione degli ingredienti utilizzati. Verrà predisposto allo stesso modo un menù scritto, contenente le medesime indicazioni, anche per le diete speciali.
Le indagini sul gradimento
Inoltre, per valutare il reale gradimento del servizio, saranno attivate modalità di indagine rivolte a bambini, genitori e docenti attraverso la creazione di un questionario digitale e cartaceo, anche per risolvere i motivi dello scarto. Ancora, si procederà con progetti e iniziative di educazione alimentare.
Le parole dell’insegnante
«L’emergenza Covid – sottolinea Isabella Sorgon, insegnante dell’Istituto comprensivo 3 e componente della Commissione – ci aveva bloccati nella collaborazione con il Comune relativa alle mense scolastiche. Di conseguenza abbiamo pensato, in questo periodo, di incontrarci nuovamente per confrontarci sul servizio anche alla luce del previsto cambio delle ditte che gestiscono il servizio (lo scorso dicembre il Consiglio di Stato ha ribaltato la precedente decisione del Tar Piemonte, affermando che la procedura di gara per la concessione del servizio di ristorazione scolastica del 2018 è stata vinta dalla ditta Vivenda SpA, ndr). Abbiamo ripreso un percorso che è sempre stato di proficua collaborazione con il Comune, analizzando quelle criticità che vanno considerate come spunti per migliorare il servizio uscendo dall’ottica dell’emergenza Covid che ha caratterizzato il servizio dallo scorso settembre».
Il commento del sindaco
«Nel corso del primo incontro – evidenzia il sindaco, Maurizio Rasero – abbiamo affrontato principalmente la questione del menu, in quanto l’input è quello di sfruttare il momento della mensa per fare educazione alimentare. La diversificazione dei cibi è già presente nel capitolato dell’appalto, ma la richiesta arrivata dalla Commissione è quella di fare di più.
Per quanto riguarda le altre segnalazioni sono consapevole che ci siano condizioni di lavoro oggettivamente difficoltose, a causa dell’emergenza Covid, ma come Amministrazione assicuriamo la massima disponibilità ad un confronto per dare risposte, laddove possibile, alle famiglie.
A questo proposito ricordo che fino allo scoppio della pandemia mi sono sempre recato, una volta a settimana a sorpresa, in una mensa per rendermi conto di persona del servizio. Ora non posso farlo, ma sono comunque disponibile a partecipare al confronto».
Nel corso del Tavolo tecnico è stata infine accordata ai Commissari mensa la possibilità di riprendere i controlli sia al centro cottura che presso le scuole, previa autorizzazione dei responsabili sicurezza delle scuole e delle ditte, nel rispetto delle norme anti Covid.
Interpellate sui temi oggetto del primo incontro le ditte, attraverso l’Ufficio stampa Camst, hanno comunicato di voler attendere il secondo incontro di oggi, cui sono state invitate, prima di eventualmente intervenire.