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Sanremo vince ancora nonostanteil boicottaggio del web
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Sanremo vince ancora nonostante
il boicottaggio del web

Ancora una volta, i numeri benedicono l’Ariston: il Festival di Sanremo di Carlo Conti bis si chiude con il 49,86% di share; un numero impressionante, che testimonia come ancora una volta il

Ancora una volta, i numeri benedicono l’Ariston: il Festival di Sanremo di Carlo Conti bis si chiude con il 49,86% di share; un numero impressionante, che testimonia come ancora una volta il festival della canzone italiana sia entrato nelle case degli italiani nella consueta settimana di metà febbraio. Eppure… Dando un’occhiata ai blog e ai social network, si scopre come il web sia intasato di post che inneggiano al boicottaggio di Sanremo, e la maggior parte sostengono la noia, la ripetitività e la banalità del festival, piuttosto che lanciarsi in polemiche riguardanti il costo dell’evento o l’ammontare del canone. Insomma, dal mondo di internet si ha l’impressione che il mondo (soprattutto quello dei giovani) si sia stancato del festival di Sanremo.

Com’è possibile allora che vi sia questa apparente e colossale contraddizione di opinioni e di numeri? Io credo che fondamentalmente sia un fatto culturale: che lo si voglia o no, Sanremo è un appuntamento che noi italiani ci ritroviamo fra capo e collo ormai da sessantasei anni, anni in cui ha avuto degli alti e bassi, dei Ramazzotti e dei Marco Carta, dei Pippo Baudo e dei Claudio Cecchetto, ma si è sempre ripresentato ogni anno più volitivo di prima. Hanno provato a svecchiarlo varie volte, ma l’ultima volta che ci hanno provato la coppia Fazio-Litizzetto ha avuto un primo anno fantastico seguito da un secondo abbastanza disastroso, che ha richiesto un conduttore più “classico” come Carlo Conti.

D’altronde, lo zoccolo duro del pubblico “classico” di Sanremo ha un certo tipo di pretese: vorrebbe uno spettacolo in cui per una settimana i problemi del mondo non vengano menzionati, dove ritirarsi dalla vita di tutti i giorni per farsi due risate guardando Peppe Vessicchio; sono disposti ad accettare comici “neutrali” come Brignano o Panariello, sono stati capaci di sopportare Luca e Paolo (anche perché con la Belen da guardare chi li stava a sentire?), mentre Crozza, da sempre molto impregnato di politica, non lo hanno gradito. La parte giovanile ha fatto in modo che i nastrini arcobaleno venissero accettati, ma anche i giovani in fondo amano di più il buon vecchio e ripetitivo festival. Un odi et amo in fondo: ma Sanremo, ancora una volta, trionfa.

Luca Mombellardo

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