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Temperature oltre i 35 gradi fino a domenica
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Temperature oltre i 35 gradi fino a domenica

Le previsioni del tempo su Asti e provincia dall’8 all’11 luglio

Analisi del quadro europeo 8-12 luglio 2016

Dopo un inizio di settimana alternato fra annuvolamenti e qualche rovescio, sulla nostra provincia è tornato a splendere il sole, grazie a un’intensa rimonta dell’anticiclone subtropicale. La fase stabile raggiungerà il culmine nel week-end con giornate soleggiate e massime anche oltre i +35°C (sensazione di afa modesta). La struttura anticiclonica è destinata a cedere con l’arrivo della nuova settimana: aria fresca proveniente dall’Atlantico si affaccerà da ovest, causando instabilità prima sui rilievi e poi anche in pianura. L’ingresso di tale massa d’aria è atteso fra il 12 e il 13 luglio, quando sono attesi rovesci e temporali sparsi, grazie ai contrasti fra le due masse d’aria. La carta esplicativa che mostriamo in apertura di articolo mostra il dominio incontrastato dell’anticiclone (indicato con la lettera A) sull’Italia.

Le previsioni per i prossimi giorni

8 luglio: parzialmente nuvoloso al mattino, schiarite gradualmente più ampie nel corso della giornata, fino a cielo poco nuvoloso in serata. Estremi per il capoluogo: +20°C / +35°C, punte massime in provincia fino a +36 / +37.

9 luglio: soleggiato al mattino, cumuli in formazione dalle ore centrali, ma precipitazioni assenti. Estremi per il capoluogo: +20°C / +36°C, punte massime in provincia fino a +37°C / +38°C

10 luglio: soleggiato al mattino, cumuli in formazione dalle ore centrali, possibile qualche rovescio/temporale nel pomeriggio, specialmente sui settori meridionali. Estremi per il capoluogo: +21°C / +34°C, punte massime in provincia fino a +36°C.

11 luglio: soleggiato, con cumuli in formazione dalle ore centrali. Estremi per il capoluogo: +23°C / +36°C, punte massime in provincia fino a +37°C.

Poiché permane ancora una notevole incertezza circa i rovesci pomeridiani di domenica e anche per quanto riguarda il break temporalesco della prossima settimana, vi invitiamo a seguire le previsioni aggiornate ogni giorno sul sito datimeteoasti.it, dove troverete anche maggiori dettagli (il primo articolo dall’alto è il più recente).

Didattica meteo: analisi temporale 2 luglio 2016


Nella foto di Stefano Salvatore, realizzata da San Damiano,
la struttura del temporale del 2 luglio

Nella giornata di sabato 2 luglio un forte temporale si è sviluppato sulla periferia nord di Torino e, dirigendosi verso sud-est, ha poi colpito l’astigiano occidentale e settentrionale. I fenomeni sono risultati localmente intensi (anche con danni) fra Chieri il nord-ovest astigiano. I giornali hanno descritto impropriamente tale fenomeno, usando termini errati, quali tornado o tromba d’aria. Vediamo ora di fare un po’ di chiarezza e spiegare meglio quanto accaduto; forniremo alcuni concetti base per una giusta comprensione.

Com’è strutturato un temporale? Un temporale si forma grazie alla spinta verso l’alto di una massa d’aria: essa viene scaldata dal sole e subisce una diminuzione della densità, che favorisce la spinta verso l’alto della stessa. Durante la salita si raffredda, fino a raggiungere una temperatura critica, detta ‘’dew point’’, e, una volta raggiunto tale valore, condensa, formando un cumulo. In particolari condizioni la spinta può supportare la crescita del cumulo stesso, che maturerà, formando un temporale. Al suo interno vi sono due correnti fondamentali: updraft, ascendente, e downdraft, discendente. L’updraft è colui che alimenta la struttura stessa e assorbe aria calda umida dal suolo, il downdraft invece essendo discendente, fuoriesce dal temporale con le precipitazioni.

A Chieri e nelle zone limitrofe dell’astigiano si è avuta una tromba d’aria? No, il fenomeno che si è verificato viene definito ”downburst”; con questo termine si intende un forte vento discendente che origina davanti al temporale. Come precedentemente spiegato, ogni temporale possiede una corrente discendete, e quando essa precipita dalla sommità del temporale, impatta violentemente con il terreno, propagandosi parallelamente ad esso. Durante l’impatto con il suolo, si viene a creare un vortice rotante, all’interno del quale si sviluppano venti con velocità elevate (anche oltre i 150 km/h) e con direzioni opposte. La differenza fra un downburst e una tromba d’aria sta proprio nella direzione del vento: il primo produce raffiche lineare, il secondo invece genera dei vortici circolari. In questo caso il downburst è stato accompagnato da precipitazioni intense: si parla di ”wet downburst”. Segue una foto, che spiega meglio il fenomeno:

Nella foto di Stefano Salvatore, realizzata da San Damiano, la struttura del temporale del 2 luglio

Potete inviarci suggerimenti sul prossimo argomento da trattare alla seguente mail: datimeteoasti@gmail.com

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