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Attualità, Sport

1969, San Pietro fa doppietta con Saro Pecoraro, detto “Tristezza”

E’ l’anno della presentazione ufficiale del Gruppo dell’A.S.T.A.: i partecipanti alla corsa salgono a 14 in quanto debutta San Damiano

Un’altra pillola: il 1969

Consueta  doverosa premessa: eccovi un’altra pillola di Palio, anche questa scritta nella piena cognizione e percezione del difficile momento che stiamo vivendo. Con il timidissimo obiettivo di regalare tre minuti di lettura “diversa” a tutti quelli che portano nel loro cuore i colori, le emozioni, la gioia e i dolori di quanto andremo a rivivere il prossimo 6 settembre. E quel giorno saremo tutti lì ….. proprio tutti!

Ecco l’A.S.T.A. e c’è il debutto San Damiano

Arriviamo al 1969, il Palio compie tre anni.  Anche in questa edizione le novità non mancano: la prima riguarda i posti a sedere nelle tribune, che salgono ad undicimila. I parterre, dove troveranno posto più di ventimila persone, costano ben… 500 lire. Il 1969 è anche l’anno della presentazione ufficiale del Gruppo dell’A.S.T.A.. I partecipanti alla corsa salgono a 14, poiché con i colori bianco, rosso e blu (poi soltanto rosso e blu negli anni a venire) si iscrive il Comune di San Damiano.

Un mare di gente ad assistere al Corteo

Almeno cinquantamila persone sono assiepate ai bordi della strada per seguire il corteo storico. E’ anche l’anno delle polemiche, dettate dal comportamento in pista di alcuni fantini e dalla presenza di troppe monte senesi. Infatti comincia ad essere presa in considerazione l’ipotesi di ricorrere esclusivamente a fantini nostrani. A vincere è nuovamente San Pietro, con il fantino Rosario Pecoraro detto Tristezza, che precede Leonardo Viti detto Canapino, recuperato in extremis da San Martino San Rocco dopo la squalifica di Simonazzi. Aceto, vincitore nel 1968 con San Pietro, corre per San Lazzaro ma viene eliminato in batteria.

Santa Maria Nuova: il fantino si rifiuta di correre la finale

Clamoroso ciò che accade a Santa Maria Nuova: il fantino Tamburelli, detto Rondone, rifiuta di correre la finale e viene rimpiazzato da Nino Manca. Il Rettore del Borgo vincente è Giuseppe Visconti.
Batterie: ognuna di quattro giri, i primi due in finale.
Mossiere: Luigi Emanuele Necchi.
Capitano: Giovanni Pasetti.
Magistrati: Romano Coppellotti e Bruno Brunetto.
Maestro: Gea Baussano.

Prima batteria

Dallo steccato: San Martino San Rocco, San Lazzaro, San Silvestro, Tanaro e Santa Maria Nuova. Problemi in partenza, restano fermi al canapo San Rocco e San Lazzaro, mentre vanno via gli altri tre. Il mossiere Necchi annulla la mossa, ma Tanaro, Santa Maria Nuova e San Silvestro non si fermano e compiuto un giro si trovano la strada sbarrata dai cavalli montati da Ettore Simonazzi (San Rocco) e Andrea Degortes (San Lazzaro). Tanaro e San Silvestro cadono, mentre Santa Maria Nuova riesce a passare. Succede un putiferio, volano anche alcuni cazzotti: il Capitano del Palio Pasetti cerca una mediazione ma alla fine demanda alla giuria ogni decisione. Si stabilisce che la batteria verrà ripetuta in coda alle altre due. Il fantino di San Rocco Ettore Simonazzi viene squalificato.

Seconda batteria

Dallo steccato: San Paolo, Don Bosco Viatosto, Canelli, San Secondo e Torretta. Canelli subito in testa, tallonato dalla Torretta. Si ferma San Secondo per infortunio al cavallo. Mai in lotta San Paolo e Don Bosco Viatosto. Nel finale la Torretta scavalca Canelli che conserva comunque la seconda posizione. Torretta e Canelli in finale.

Terza batteria

Dallo steccato: Costigliole, San Damiano, San Pietro e Cattedrale. Si porta al comando Saro Pecoraro, fantino dei rossoverdi, che guadagna un ampio margine sui rivali. Dietro i restanti tre contendenti danno vita ad una battaglia accanita dalla quale emerge la Cattedrale che all’ultima curva beffa Costigliole. In finale San Pietro e Cattedrale.

Ripetizione della prima batteria

Ripetizione della prima batteria: Tanaro e San Silvestro non si presentano al via poiché i loro cavalli sono azzoppati. Lorenzo Ercole rimpiazza il fantino Simonazzi con Leonardo Viti, detto Canapino. Quest’ultimo parte dietro, ma rimonta furiosamente e supera i due rivali. Seconda è Santa Maria Nuova, terzo San Lazzaro. In finale San Martino San Rocco e Santa Maria Nuova.

Finale

Dallo steccato: San Martino San Rocco (Leonardo Viti su Jeunesse), Santa Maria Nuova (Nino Manca su San Giacomo), San Pietro (Rosario Pecoraro su Skygirl), Torretta Santa Caterina (Lazzaro Beligni su Salicone), Cattedrale (Sergio Ruiu su Navajo) e Canelli (Luigi Sassano su Bonita).
“Tristezza”, fantino di San Pietro) parte in testa e guadagna un discreto margine su Santa Maria Nuova e San Martino San Rocco. Subito tagliati fuori Canelli e Cattedrale. Ferma al canapo Torretta Santa Caterina, il cui fantino Lazzaro Beligni verrà accusato dai borghigiani di aver volutamente trattenuto il cavallo. San Pietro difende strenuamente la prima posizione dall’attacco di San Rocco, con Canapino che sul rettilineo finale arriva ad un’incollatura da Tristezza. Rivince San Pietro, davanti a San Rocco e a Santa Maria Nuova, che in finale come già ricordato, aveva dovuto sostituire il fantino Donato Tamburelli, rifiutatosi di scendere in pista, con Nino Manca.

I Rettori

I Rettori di quel Palio avvincente: San Pietro, Giuseppe Visconti; San Martino San Rocco, Lorenzo Ercole; Santa Maria Nuova, Bruno Ercole; Cattedrale, Michele Revello; Canelli, Giancarlo Pulacini; Torretta Santa Caterina, Giuseppe Nosenzo; Don Bosco Viatosto, Giacinto Occhionero; San Lazzaro, Eliso Nattino; San Paolo, Giuseppe “Pippi” Graziano; San Secondo, Mario Martinetti; San Silvestro, Ezio Fassio; Tanaro-Trincere-Torrazzo, Piero Pelissero; Costigliole, Piero Cora e San Damiano, Clemente Nosengo.

Nella foto: una splendida veduta di Piazza Campo del Palio   

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