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Querelle

«A mia mamma, morta nel 2022, è arrivato l’avviso di pagamento della Tari»

Intanto Cgil, Spi Cgil, Federconsumatori, Libera, Acli, la Casa del Popolo e il Piam tornano alla carica: «Chi evade od elude la fa sempre franca»

Ad Asti la Tari 2024 continua a far discutere. La tassa sui rifiuti non è solo aumentata tra il 4 e il 7%, rimanendo una delle più care d’Italia, ma per diverse famiglie gli aumenti sarebbero saliti fino al 25%, come denunciato dal Partito Democratico, a causa della cancellazione degli sconti per l’esposizione in strada dei bidoni condominiali. Bidoni che, con l’introduzione dei cassonetti 2.0, sono stati ritirati dall’Asp nei quartieri dov’è iniziata la sperimentazione della nuova raccolta.

La Tari inviata a una signora defunta

C’è poi chi ha ricevuto l’avviso di pagamento della Tari pur essendo morta da due anni. A denunciare l’accaduto è Marianna Comunale che mostra la Tari inviata alla madre deceduta il 14 ottobre 2022. «All’indirizzo di via Guttuari, dove viveva mia mamma, c’è un altro inquilino dal 2023 – racconta la donna al nostro giornale – C’è da chiedersi se gli uffici comunali siano informatizzati e se dialoghino tra di loro. E poi, casi come questo fanno anche pensare che i calcoli di introiti per la Tari siano errati: se non depennano i deceduti, mi viene da chiedere, inseriscono almeno i nuovi residenti?»

Abbiamo provato a chiedere al Comune di Asti una possibile spiegazione al disguido denunciato da Marianna Comunale, ma dagli uffici non abbiamo ricevuto una risposta chiara e definitiva. Sembra che, da quanto abbiamo potuto capire, la denuncia di morte allo Stato Civile dell’Anagrafe non implichi automaticamente la cancellazione dall’Anagrafe tributaria della Tari. Si tratterebbe di due elenchi differenti. Per cancellare un utente Tari defunto occorre mettersi in contatto con gli uffici Tari e segnalare l’avvenuto decesso.

«Pagano sempre gli onesti»

La querelle Tari riguarda inoltre gli evasori, che anche ad Asti sarebbero numerosi. Persone sconosciute agli uffici che il Comune e l’Asp stanno cercando di “pizzicare” per regolarizzare la loro posizione.

«Capita sempre più spesso che a ripianare i debiti accumulati dalle amministrazioni pubbliche siano coloro che già pagano le tasse, le accise, i tributi. – commentano in una nota stampa la Cgil, Spi Cgil, Federconsumatori, Libera, Acli, la Casa del Popolo e il Piam – Ovvero che paghi sempre il popolo degli onesti. Mentre chi evade o elude la faccia sempre franca. Così capita che chi oggi è già tartassato sia costretto a farsi carico di ulteriori fardelli per consentire agli evasori di continuare a non pagare. Questo è quanto si evince dalle recenti dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino di Asti e dal Presidente dell’Asp al fine di giustificare l’ennesimo aumento della tassa sui rifiuti. Infatti, hanno dichiarato che l’aumento della tassa rifiuti era necessario perché c’è molta gente che non paga i rifiuti in questa città. Quindi chi già abitualmente paga, dovrà farsi carico di un ulteriore 12,5% di aumento sulla Tari perché (come dice il sindaco) i costi sono lievitati a causa  di un 10% di persone che non pagano la tassa, l’aumento del 30% del costo per la pulizia delle strade, mentre il 5,6% è dovuto al costo per il  passaggio dalla raccolta porta a porta a quello verticale».

Chi contesta gli aumenti confronta il costo della Tari di Asti con quella di Cuneo: «Una famiglia di 4 persone con un appartamento di 100 mq ad Asti paga il doppio per la quota fissa (1,5% contro lo 0,73% di Cuneo) e il 67% in più sulla quota variabile (0,318% contro lo 0,190% di Cuneo). La Tari è aumentata anche per le attività commerciali e turistiche raddoppiando i costi rispetto alle attività di altre città, con evidenti ricadute pesanti sul commercio ed il turismo».

E ancora: «Sarebbe peraltro interessante sapere se, da quando è stato internalizzato il servizio di riscossione dei tributi evasi, il Comune sia stato più o meno efficace ed efficiente rispetto alla lotta all’evasione rispetto a quando il servizio era gestito da Equitalia, oggi Agenzia delle entrate e riscossioni. Sarebbe anche interessante conoscere a quanto ammontano le varie evasioni tributarie: Imu, Tari, Tosap, etc. Non ci rassicurano peraltro le parole del presidente Asp il quale afferma che tra due-quattro anni le cose andranno a posto. Siamo contenti dell’ottimismo del presidente, ma la storia insegna che gli evasori continueranno ad evadere fino a quando non verranno costretti a non evadere più».

Per questi motivi la Cgil, Spi Cgil, Federconsumatori, Libera, Acli, la Casa del Popolo e il Piam chiedono al Comune e all’Asp quali azioni intendano introdurre per recuperare le somme non riscosse «e quali azioni coercitive verranno introdotte nei confronti di chi, da anni, non paga le tasse e costringe i cittadini onesti a pagare per lui». Tutto questo mentre vengono annunciati gli aumenti degli utili dell’Asp insieme a quelli della Tari: «Saranno contenti i soci, ma i cittadini, considerando che gli utili vengono fatti sulla loro pelle, meno».

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Una risposta

  1. “Sembra che, da quanto abbiamo potuto capire, la denuncia di morte allo Stato Civile dell’Anagrafe non implichi automaticamente la cancellazione dall’Anagrafe tributaria della Tari” riporta l’articolo, mentre la denuncia di nascita automaticamente ne comporta l’iscrizione con tanto di conguaglio come avvenuto a me. Quindi 3 elenchi Tari, Nati, Defunti ?
    veramente strano…….

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