Attesi ed annunciati, sono arrivati venerdì pomeriggio i 50 migranti (di cui 12 minorenni) partiti due giorni fa da Trapani e Lampedusa, in direzione Villanova d'Asti, proprio di fronte al
Attesi ed annunciati, sono arrivati venerdì pomeriggio i 50 migranti (di cui 12 minorenni) partiti due giorni fa da Trapani e Lampedusa, in direzione Villanova d'Asti, proprio di fronte al Santuario della Madonna delle Grazie. Sono tutti uomini, giovani. Ad accoglierli la bella e nuova struttura della Comunità di Papa Giovanni XXIII, dove alloggeranno momentaneamente per circa 8 giorni. Tutto pronto in palestra, brandine e una bevanda con merendina distribuiti in attesa della registrazione dell'identità, avvenuta da subito. La Croce Rossa ha svolto i primi controlli circa il loro stato di salute, che sembra buono. I migranti provengono prevalentemente da vari Paesi dell'Africa (Eritrea, Somalia, Gambia, Ghana e Senegal). Presente anche Alberto Mossino del Piam Onlus di Asti.
Un'accoglienza in emergenza, la prima per Villanova, dove però non sembra mancare la preparazione: i mediatori linguistici, il sorriso e l'organizzazione dei volontari e di chi è pronto a dare una mano per gente che ha bisogno, in una nuova terra che si sta attrezzando per ospitarli al meglio. Registrata l'identità di ciascuno, i nuovi arrivati hanno svolto le procedure previste relative al permesso di soggiorno temporaneo con cui possono muoversi liberamente sul territorio in attesa dell'audizione da parte della Prefettura di Torino in merito alla richiesta e relativa valutazione per il rilascio dello Status di rifugiato (Convenzione di Dublino).
Il sindaco Christian Giordano, presente all'arrivo del pullman, commenta: «Per Villanova d'Asti è la prima volta; noi siamo stati informati soltanto giovedì ed ho cercato di avvisare subito il paese; queste persone si fermeranno circa 10 giorni così come comunicato dalla Prefettura. Ci tengo ad esserci come Sindaco per monitorare la situazione, anche in paese, seppur il Comune non sia stato direttamente coinvolto neanche economicamente». A distanza di due giorni dall'arrivo, nella giornata di domenica, i 50 stranieri appaiono già più sereni, qualcuno gioca e si rilassa nel cortile della struttura, altri ancora si riposano dal lungo ed estenuante viaggio.
Beppe Amico, direttore della Caritas di Asti che sta coordinando la prima accoglienza, spiega: «Siamo alla seconda esperienza, la prima è stata l'emergenza Nord Africa per la Somalia nel 2011: ho rivissuto quei giorni all'Oasi e quando ho guardato negli occhi questi ragazzi ho rivisto le stesse cose, ho provato commozione. Siamo preparati ad accogliere, con tranquillità e una buona organizzazione, con tanti volontari di Valfenera, Villanova e Asti. I ragazzi somali sono stati, in questo contesto, una vera e propria risorsa, perché hanno parlato e accolto benissimo gli altri, sono un risorsa preziosa. Tra i 50 arrivati ora, ci sono 12 minorenni, per cui l'attenzione verso di loro è particolare. Ho in programma di svolgere nell'immediato tre cose: un torneo di calcio per tutti, i corsi d'italiano, così che imparino la lingua, e un incontro, che sto organizzando, con un legale, un'esperta sui diritti di Protezione Internazionale che spieghi bene tutti i dettagli necessari per dare loro una corretta informazione».
Tommaso Cancellara si sta occupando della gestione della comunità in Villanova e commenta: «Per noi è un'esperienza bellissima e lo è anche per i nostri ragazzi; fa bene a tutti noi, rappresenta un momento di arricchimento. Abbiamo tre ragazzi del Gambia qui in comunità, da 15 giorni, e sono davvero parte della nostra comunità, aderiscono a tutte le attività che ci sono qui, spontaneamente. Domenica, per esempio, anche se musulmani, sono venuti in Chiesa con noi».
Roberta Arias