Clemente Elis Aceto si dimetterà dal Consiglio comunale quando il PD, tramite il proprio sindaco e gruppo consiliare, introdurrà nello Statuto del Comune un provvedimento che istituisca il
Clemente Elis Aceto si dimetterà dal Consiglio comunale quando il PD, tramite il proprio sindaco e gruppo consiliare, introdurrà nello Statuto del Comune un provvedimento che istituisca il "vincolo di mandato". «Personalmente ritengo tale vincolo incostituzionale e inaccettabile, ma se la dirigenza del PD dimostrasse, nei fatti, di dare seguito concreto alle proprie convinzioni, io rassegnerei immediatamente le dimissioni». Così il consigliere comunale, ex rappresentante del PD, risponde al segretario cittadino del Partito Democratico, Carlo Gentile, che ne ha chiesto le dimissioni dopo l'uscita dalla maggioranza.
Ed è proprio questo il nodo della questione: Gentile ha chiesto pubblicamente le dimissioni di Aceto dopo l'uscita di quest'ultimo dalla maggioranza, ma non dopo l'abbandono del PD, avvenuto prima ancora. «La richiesta di mie dimissioni ad opere della dirigenza PD astigiana risulta oramai tardiva -? replica Aceto -? essendo stata effettuata all'atto della mia uscita dalla maggioranza e non del precedente abbandono del gruppo consiliare PD, denota un interesse rivolto prevalentemente alle poltrone perdute piuttosto che ai programmi, alle idee e alle persone. A testimoniare ulteriormente questo dato di fatto, vi è l'impasse che attanaglia da mesi il PD astigiano circa la poltrona del presidente Asp per la quale, assieme ad altri consiglieri PD, chiesi a più riprese l'utilizzo di merito e competenze quali criteri per la selezione del suo futuro occupante».
Ma c'è dell'altro. Il segretario cittadino Gentile ha commentato che Aceto sarebbe passato all'opposizione per «intraprendere un percorso politico differente, sia a livello locale che nazionale» (si riferisce alla sua adesione al gruppo Possibile creato da Pippo Civati ndr). «Altra spiegazione non vi potrebbe essere dal momento che il consigliere suddetto, in questi quattro anni – ha precisato Gentile -? ha condiviso ed appoggiato pressoché sempre ogni decisione presa dall'attuale maggioranza […?] Aceto è diventato consigliere comunale in quanto candidato alle comunali scorse nella lista del PD astigiano, grazie al voto di militanti, iscritti ed elettori del Partito Democratico, ricevendo all'uopo un mandato elettorale ben specifico di appoggio all'attuale sindaco e alla sua giunta». Anche su queste parole Aceto ha parecchio da ridire quando ricorda che la giunta, dal giorno delle elezioni, ovvero dell'inizio del mandato elettorale, è cambiata diverse volte tra fuoriusciti, new entry e rimpasti vari.
«Ci sarebbe da chiedere a quale giunta si riferisca ? risponde l'ex esponente del Partito Democratico – e dove fosse il PD quando ben quattro assessori si avvicendavano e le deleghe venivano redistribuite durante il corso del mandato. Per quanto riguarda la mia candidatura all'interno della lista PD, vorrei far notare che ad eleggermi non è stato un partito, ma sono stati tutti i cittadini che hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale». Da qui l'evidente sfida, o meglio provocazione, rivolta a Gentile e al Partito Democratico di proporre al sindaco Brignolo l'inserimento nello Statuto comunale del "vincolo di mandato" per tutti gli eletti. Solo se ciò avvenisse, Aceto lascerebbe il posto in Consiglio. «Proprio per coerenza e rispetto di tutti i cittadini che mi hanno eletto, – conclude il consigliere – sono uscito, nei fatti, da una maggioranza che si sta dirigendo altrove rispetto all'idea di cambiamento proposta in campagna elettorale».
Riccardo Santagati
