Dopo una prima ordinanza sindacale, che ha posticipato di una settimana l’accensione degli impianti di riscaldamento ad Asti, il sindaco Maurizio Rasero ne ha firmata una seconda che prevede un altro slittamento sull’accensione dei termosifoni.
L’ordinanza del sindaco è stata, infatti, prorogata di un’altra settimana, fino a sabato 5 novembre. Ma la stessa ordinanza prevede che il provvedimento potrà essere revocato in qualsiasi momento «al fine di consentire l’accensione degli impianti termici in parola a fronte di comprovate esigenze derivanti dal peggioramento delle condizioni climatiche».
«Alla base del provvedimento ci sono tre motivazioni: – avevano già spiegato dagli uffici comunali – le alte temperature registrate in questi giorni, insolite per la stagione, l’esigenza di ridurre i consumi e, infine, l’innalzamento dei limiti di polveri e gas inquinanti registrati nelle stazioni astigiane della rete di monitoraggio della qualità dell’aria».
Al momento restano invariate, rispetto al decreto del governo, le ore massime di accensione degli impianti, 13 al giorno e i gradi consentiti: non più di 19, fatta salva la disposizione antismog già vigente con l’ordinanza del sindaco del 2021, che abbassa la temperatura 18 gradi in caso di livello di allerta arancione o rosso.
Gli impianti si spegneranno il 31 marzo anziché il 7 aprile.