Sebbene ad Asti l’accensione degli impianti di riscaldamento fosse prevista a partire da dopodomani, sabato 22 ottobre, il sindaco Maurizio Rasero ha firmato un’ordinanza che posticipa di una settimana la messa in funzione delle caldaie. Nel capoluogo, quindi, gli impianti di riscaldamento nelle abitazioni e negli uffici si accenderanno non prima di sabato 29 ottobre per spegnersi non più il 7 aprile, ma il 31 marzo.
Rasero ha deciso di rimandare l’accensione di caldaie e termosifoni tenendo conto di tre fattori: l’emergenza energetica in atto, la qualità dell’aria rilevata in questi giorni e la concomitanza del clima mite di ottobre, previsto anche per la prossima settimana.
«Alla base del provvedimento ci sono, quindi, tre motivazioni: – spiegano dagli uffici comunali – le alte temperature registrate in questi giorni, insolite per la stagione, l’esigenza di ridurre i consumi e, infine, l’innalzamento dei limiti di polveri e gas inquinanti registrati nelle stazioni astigiane della rete di monitoraggio della qualità dell’aria».
Al momento restano invariate, rispetto al decreto del governo, le ore massime di accensione degli impianti, 13 al giorno e i gradi consentiti: non più di 19, fatta salva la disposizione antismog già vigente con l’ordinanza del sindaco del 2021, che abbassa la temperatura 18 gradi in caso di livello di allerta arancione o rosso.
Rasero non esclude che anche la durata quotidiana di accensione quotidiana possa subire nei prossimi giorni delle modifiche, nel caso di clima particolarmente mite e di prosieguo del peggioramento della qualità dell’aria.
«L’ordinanza risponde, infatti, agli obiettivi di questa amministrazione di tutela della qualità dell’aria visto che gli impianti termici a uso civile costituiscono una rilevante, anche se non la principale, fonte di emissione di inquinanti atmosferici» spiega il sindaco di Asti.
Sono esentati dall’ordinanza gli ospedali, le cliniche, le case di cura e di ricovero per anziani e minori, nonché le strutture per l’assistenza. Resta invece invariata l’accensione prevista al 22 ottobre nelle scuole materne, asili nido oltre che nelle piscine, saune e edifici adibiti a attività industriali e artigianali, nel caso in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.
Una risposta
Buongiorno Sindaco,
condivido e apprezzo la sua ordinanza, vivo in un condominio che ha l’impianto termico centralizzato e quindi “costretto” a rispettare le nuove normative, per non incorrere a multe.
Le chiedo però, chi controlla e fa rispettare la sua ordinanza a tutti quei alloggi ( che sono moltissimi, oramai ) che hanno una “propria” caldaia? con la possibilità di accendere quando lo si voglia e senza rispettare neanche gli orari di accensione, previsti dal regolamento?
Fiducioso in una sua risposta, Le auguro buon lavoro.
Paolo – Asti