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Attualità

Ad Asti il primo Consiglio comunale in video conferenza: ecco cos’è successo

Seduta di un’ora alla quale gli eletti hanno partecipato collegandosi via internet su un’apposita piattaforma digitale

Emergenza Coronavirus: ad Asti il Consiglio comunale è in video call

Giornata storica per il Comune di Asti che oggi, giovedì 2 aprile, ha sperimentato il suo primo Consiglio comunale 2.0 attraverso una video call su piattaforma digitale. Tutti i consiglieri (meno un assente giustificato), gli assessori e i dirigenti, il segretario generale si sono collegati alle 13 sulla piattaforma GoToMeeting per rispondere all’appello del presidente Giovanni Boccia, fisicamente presente nell’aula consiliare. Con lui il sindaco Maurizio Rasero, poi trasferitosi nel suo ufficio per la prosecuzione dei lavori via web.

I restanti consiglieri si sono collegati da casa o dall’ufficio, chi in video, chi solo via audio, ma nel rispetto delle norme previste per fronteggiare l’emergenza Coronavirus che mantengono in funzione gli organi amministrativi della città.

All’inizio dei lavori alcuni consiglieri hanno dovuto “testare” il sistema, mai usato prima,  seguendo le indicazioni del presidente Boccia; poi si è passati all’appello e, anche se con qualche difficoltà di natura tecnica, i primi minuti sono trascorsi senza particolari colpi di scena.

Alle 13.11 il primo Consiglio comunale digitale di Asti ha avuto inizio con i saluti di Boccia e un pensiero per le famiglie che in queste settimane hanno perso i loro cari.

Due pratiche di bilancio

Due le pratiche all’ordine del giorno, entrambe illustrare dall’assessore al Bilancio Renato Berzano. La prima riguardava  una variazione di bilancio dovuta all’incasso di 165.000 euro per le spese del Referendum sul taglio dei parlamentari che però è stato spostato a causa dell’emergenza sanitaria. I soldi serviranno, probabilmente a settembre, quando il Referendum verrà recuperato, come si vocifera negli ambienti istituzionali.

La seconda pratica riguardava l’erogazione di 404.000 euro da parte del Governo per sostenere il Comune nella distribuzione dei buoni spesa in favore delle famiglie il cui reddito è stato ridotto a causa della crisi del Coronavirus. In questo caso è stata approvata la pratica tecnica, non le modalità di erogazione dei buoni spesa che sono già state identificate dagli uffici e pubblicate on line sul sito del Comune.

In generale la maggior parte degli interventi dei consiglieri di maggioranza e opposizione sono stati incentrati sulla necessità di verificare che i soldi vadano davvero a chi ne ha bisogno attraverso i dovuti controlli che evitino ad eventuali furbetti di incassare più del dovuto. Dalla consigliera Maria Ferlisi del PD è arrivato il suggerimento di “sburocratizzare e rendere il più veloce possibile il procedimento”, ma anche “di prevedere la possibilità di far pagare con i buoni spesa medicinali e materiale didattico per i bambini”.

Chiesti controlli affinché i soldi vadano a chi ne ha davvero bisogno

Verificare con attenzione a chi andranno i soldi è l’auspicio fatto anche da Massimo Cerruti (M5S), mentre la consigliera Angela Motta (Italia Viva) ha annunciato voto favorevole alla pratica, ma anche chiesto “unità e condivisione nelle azioni da compiersi in questo momento emergenziale”. Per questo motivo ha domandato al sindaco Maurizio Rasero di farsi garante di questa unità. La consigliera Angela Quaglia (CambiAMO Asti) si è astenuta dalla votazione “perché si tratta di una presa d’atto di un contributo arrivato dalla Stato”, ma anche lei ha invocato le giuste verifiche sulla ripartizione dei buoni spesa. Il consigliere Mario Malandrone (Ambiente Asti) ha chiesto al sindaco di condividere con i consiglieri quali saranno le tipologie di persone che si andranno ad aiutare, “non dimenticando i soggetti più deboli che subiscono maggiormente questa crisi”. Favorevole alla pratica anche il consigliere Michele Anselmo (Uniti si può). Alla fine la pratica sull’acquisizione in bilancio dei 404.000 euro per sostenere l’emergenza alimentare è passata con 31 voti favorevoli e un solo astenuto.

Il primo Consiglio 2.0 della città di Asti si è concluso alle 14.11, ma anche per il futuro continuerà ad essere convocato in video call, almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria in corso.

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