La 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani che si è svolta a fine ottobre a Taranto, ha riunito oltre 700 delegate e delegati provenienti da tutta Italia. Per la nostra Diocesi sono partiti per la Puglia Silvia Benotti, Lorenzo Damasio Fiori, Francesco Scalfari e il vescovo Marco Prastaro (foto) che al ritorno hanno parlato di un’esperienza significativa, soprattutto per il tema trattato “Il pianeta che speriamo, Ambiente, Lavoro, futuro. #tuttoèconnesso, ma anche per la presenza di giovani che hanno offerto indicazioni molto positive da approfondire.
Proprio per riportare agli astigiani l’esperienza vissuta venerdì 3 dicembre alle 21 si terrà un incontro al circolo Acli Foyer delle Famiglie di via Milliavacca. L’intento dell’appuntamento è quello di analizzare, comprendere e valorizzare la vocazione del territorio; prestare attenzione e dare un’anima al Pnrr del territorio; favorire e partecipare ai gruppi di cittadinanza attiva che nascono dai problemi del territorio; ripartire dalle Buone Pratiche di imprenditoria del territorio, incontrarle, ascoltarle, sostenerle, farle conoscere meglio e promuovere la nascita di cooperative di comunità, cooperative di consumo, comunità energetiche e gruppi di acquisto solidale (Gas) e adoperarsi per la valorizzazione del ruolo dei giovani e delle donne nella Chiesa, nella società, in politica”, spiegano gli organizzatori.
Ma l’esperienza di Taranto poterà anche a realizzare momenti formativi per i diversi e molteplici referenti diocesani e parrocchiali, “offrendo corsi di formazione alla luce della Dottrina Sociale, dell’ecologia integrale, della guida per comunità e parrocchie ecologiche”, aggiungono ancora i delegati. “Vogliamo pensare una catechesi fondata sulla Laudato si’ e la cura della Casa Comune, in modo che l’iniziazione e l’educazione cristiana siano rivolte anche al saper abitare il mondo – concludono – e formulare ipotesi per la prossima giornata del creato sul nostro territorio come momento di arrivo e di partenza del lavoro annuale di tutta la comunità, pensando anche a visite, pellegrinaggi locali e alle buone pratiche”.