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Alberto Marchetti, il gelato e la sfida di Cocconato

L’imprenditore torinese è tornato dopo trent’anni nel paese dove ha vissuto l’infanzia
Da alcuni mesi in paese si vociferava delle iniziative di Alberto Marchetti, imprenditore torinese specializzato nel settore dei gelati, tornato dopo trent’anni nel paese dove ha vissuto l’infanzia (i nonni erano di Moransengo) con l’obiettivo di rilanciare alcune attività e ridare energia a un territorio dalle grandi potenzialità.

Un piano ambizioso portato avanti con il massimo riserbo e che ora si sta poco alla volta concretizzando e svelando. Accordi sono in corso con imprenditori torinesi e locali, nonché con aziende agricole e vitivinicole della zona per un indispensabile sinergia. Marchetti ha rilevato le licenze della pizzeria Sotto Sopra e della gastronomia-bar “Enrico” di piazza Cavour: entrambe sono chiuse da inizio anno per consentire la realizzazione di alcuni lavori di adeguamento e acquisire i permessi: dovrebbero riaprire entro marzo. Inoltre aprirà una gelateria nella stessa piazza, già in funzione lo scorso settembre durante la festa patronale. Ha inoltre affittato, nella centrale via Roma, la palazzina Sacchi, recentemente ristrutturata dai proprietari e destinata a diventate un bed and breakfast, e quattro negozi, le cui vetrine sono state mascherate con carta colorata con la scritta “Cocconato suma ‘n camin”.

Con alcuni amici torinesi punta anche ad allestire una ciclo-officina, per il noleggio di biciclette e l’assistenza agli appassionati delle passeggiate su due ruote, in forte aumento con la diffusione delle e-bike che agevolano gli spostamenti in un territorio collinare. In piazza Cavour da alcuni giorni sosta un food truck fatto arrivare da Marchetti per sopperire alla chiusura per ferie del bar Roma (l’unico in funzione attualmente in paese).

Per Alberto Marchetti il gelato rappresenta la sua vita: è nato lo stesso giorno in cui suo padre inaugurava a Nichelino una cremeria, nella quale fin da bambino ha imparato a mantecare: «Da quell’infanzia nel negozio di mio padre – osserva l’imprenditore – sono cambiate molte cose: con mia moglie Alessia e una squadra affiatata abbiamo aperto il primo punto vendita di Torino, in corso Vittorio Emanuele, poi altri tre in città, uno a Milano, ad Alassio, ad Alba. A me il gelato piace semplice con pochi ingredienti buoni, dolce, fresco e cremoso come quello della mia infanzia. Uso solo materie prime che vado a trovare personalmente attingendo in particolare ai presidi Slow food».

Ed ora la sfida di Cocconato, dove i flussi turistici, grazie alle iniziative dell’amministrazione comunale e ai riconoscimenti di Bandiera arancione e dei Borghi più belli d’Italia, sono in continua crescita.

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