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Nutrita partecipazione

Alfiano Natta: il Monferrato diventa terra d’olio, numeri in crescita

Un convegno con esperti e produttori: «Non solo economia ma anche turismo»
Monferrato terra d’olio? Pare proprio di sì. Il futuro dell’olivicoltura è sempre più roseo. Il Castello di Razzano, nei giorni scorsi, è stato il teatro di un importante convegno intitolato “L’olio extravergine di oliva del Monferrato: realtà e prospettive”, è ha visto la partecipazione di un’élite di produttori, esperti, operatori del settore e giornalisti. Il convegno è organizzato dal Consorzio per la tutela dell’olio extravergine di oliva Piemonte, guidato da Marco Giachino, e si avvale della collaborazione di partner di rilievo come la “Strada del vino Astesana”, l’associazione Donne dell’Olio, e l’azienda ospitante, il Castello di Razzano.

Il Piemonte, e in particolare il Monferrato, è noto per i suoi vini pregiati, ma sta riscoprendo la sua antica tradizione olivicola. In Piemonte si stima che ci siano circa 350 ettari coltivati a olivo, con un interesse marcato anche tra gli hobbisti. La produzione di oliva ha registrato un incremento del 30% nel 2023, segno di un settore in piena espansione. Olio come economia ma anche come indotto turistico con l’idea di proporre nel Monferrato un percorso olioturistico per aumentare l’attrattività anche grazie all’olio di oliva. «Abbiamo voluto chiamare a raccolta i produttori monferrini. Siamo ancora un gruppo ristretto ma le prospettive sono ottime sia per crescità della produzione sia per qualità dell’olio» spiega Augusto Olearo del Castello di Razzano.

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