Sottoscrizione in cui si raccoglie tempo, non denaro
C’è anche una dote dei poliziotti astigiani in quello straordinario regalo che è stato fatto al collega Mauro Di Ceglie, assistente capo coordinatore del Gruppo Sportivo Fiamme Oro. Di Ceglie è stato al centro di una sottoscrizione molto particolare: quella di ferie “solidali”, ovvero giorni inutilizzati dai poliziotti che, grazie ad una recente circolare, possono essere passati a colleghi che possano averne bisogno. (Nella foto l’appello del segretario regionale del Lazio del sindacato Sap)
Non si regalano soldi, ma tempo. E per Di Ceglie il tempo in questo periodo è estremamente prezioso. Ne ha bisogno per poter stare accanto al figlio Leo, 15 anni, cui è stato diagnosticato il sarcoma di Ewing, una forma tumorale infantile particolarmente aggressiva.
L’assistente capo ha esaurito legge 104, permessi, ferie
Leo da anni combatte per la vita e il padre gli è sempre stato accanto ma per assisterlo durante i molteplici interventi e le conseguenti riabilitazioni, ha consumato completamente i due anni concessi dalla legge 104 oltre a ferie, permessi, congedi straordinari.
Ogni giorno regalato lo passerà accanto a Leo
Ma Leo ha ancora bisogno di avere accanto il padre e i suoi colleghi, attraverso un passaparola diventato virale fra i gruppi social degli appartenenti alla Polizia, hanno dato vita a questa particolare sottoscrizione di giorni di ferie. In molti hanno rinunciato a uno o più giorni inutilizzati per donarli all’assistente capo che, in pochi giorni, si è visto arrivare giorni ancora disponibili da spendere accanto al figlio quando ne ha bisogno.
Commovente il suo ringraziamento: «Voglio ringraziare dal profondo del cuore tutti i colleghi della Polizia di Stato, per il loro gesto di immensa solidarietà, vicinanza e affetto alla battaglia contro la malattia del mio adorato Leo.
«Oggi Leo mi ha visto piangere di gioia»
Mi avete profondamente commosso. Oggi Leonardo mi ha visto piangere più volte lacrime di gioia e mi ha chiesto se fossi triste. Gli ho risposto di no, assolutamente no. Gli ho detto: “Leo, amore mio, papà piange di gioia perché tutti oggi abbiamo capito tante cose. Che Dio è immenso, che tu sei un guerriero di luce e di fede e che, come nei film polizieschi americani che tanto ti piacciono c’è sempre un eroe buono, gusto, coraggioso che combatte da solo e fino alla fine senza mollare mai. Ma a volte, preso dallo sconforto, crede che stia ormai per perdere la battaglia contro il male, i cattivi e le ingiustizie della vita.
«La mia amata Polizia è stata la nostra “cavalleria”»
Ma quando sembra ormai tutto perduto, all’orizzonte, come in un miraggio, arrivano loro: la cavalleria, i buoni che giungono in soccorso. Beh, oggi figlio mio adorato – prosegue Di Ceglie – la cavalleria è arrivata tutta, veramente tutta, in ausilio a te, caro Leo e al tuo papà. Quella cavalleria è la mia adorata Polizia di Stato, con migliaia di poliziotti buoni e grandiosi arrivati da ogni dove, da tutta Italia per farci sentire il loro calore umano. Quegli uomini e quelle donne della Polizia, caro Leo, sono i miei colleghi, i tuoi amici del cuore che, da sei anni, ti seguono in silenzio». E poi un messaggio diretto ai colleghi: «Da padre innamorato e da collega voglio dirvi che non dimenticherò mai il vostro gesto».