È stata una prima uscita locale su temi internazionali e di attualità quella che il partito “Ancora Italia – Per la sovranità democratica” ha organizzato, domenica mattina ai giardini pubblici di Asti, per ufficializzare la candidatura a sindaco di Maurizio Tomasini. “Ancora Italia” ha scelto di presentarsi alle amministrative che saranno un primo banco di prova per portare agli elettori temi, valori e idee di cui il sodalizio si è fatto portavoce. A fianco del candidato a sindaco c’erano il presidente nazionale Francesco Toscano, il vicepresidente Antonello Cresti, il presidente della sezione di Asti Anna Ottaviano e Paolo Borgognone, storico, saggista e militante astigiano del partito.
Cresti, Borgognone e Toscano si sono susseguiti tratteggiando, dal loro punto di vista, l’attuale situazione nazionale dopo due anni di emergenza sanitaria, ma senza dimenticare il conflitto in Ucraina e le conseguenze che potrebbe portare nel nostro Paese.
«Finalmente il nostro lavoro, iniziato circa un anno fa, esce da una dimensione esclusivamente difensiva, di respingimento, come nel caso del “no green pass” e “no obbligo vaccinale”, ed entra in una fase più propositiva. – commenta Cresti – Affermiamo una visione più complessiva della nostra idea di Italia e di società. Certamente le battaglie portate avanti quest’anno rimangono, ma è essenziale che facciamo uno scatto in avanti».
«Sono totalmente schierato a favore di questa lista politica a cui sono iscritto da un anno. – sottolinea Borgognone – Stiamo vivendo un anno difficilissimo nel quale le nostre coscienze devono mobilitarsi a fondo e lo devono fare riscoprendo i veri valori della politica e dell’agire politico. Negli anni scorsi ci avevano addirittura portato a pensare, attraverso una campagna di mistificazioni mediatiche e psicologiche, che la parola politica fosse una specie di bestemmia, uno stigma, perché doveva insediarsi il governo dei tecnici e dell’economia».
Una voglia di esserci e di tentare di cambiare il sistema che emerge anche dalle parole del presidente nazionale: «Dopo alcuni anni passati a fare allenamento a bordo campo, adesso il partito cerca di entrare dentro ai luoghi della rappresentanza – aggiunge Toscano – Voglio quindi fare un ringraziamento al candidato sindaco e a quelli che sono in lista con lui: grazie per aver accettato questa sfida, per aver messo la faccia in una città non semplice dove sicuramente ci saranno gruppi di potere consolidati che rendono complicata la partita per chi si propone di rompere questo schema. Dobbiamo cercare di offrire un’alternativa sul campo facendo crescere anche la nostra classe dirigente».
Infine ha preso la parola il candidato Maurizio Tomasini che ha ricordato la genesi della sua entrata in politica. «Oggi sono qui perché, all’inizio della “pandemenza”, ho cominciato ad avere paura. Ma chi non l’ha avuta? Un giorno, però, sono stato salvato. Una bambina che all’epoca aveva 8 anni mi ha detto: papà, perché? Da quel momento ho detto basta, ho cercato di capire che c’è qualcosa di diverso, che non può essere vero, che tutto quello che ci stanno raccontando ci porta a comportarci in una certa maniera. Mi stavo allontanando dalla mia famiglia è questo non era assolutamente accettabile. Quindi ho cominciato a farmi domande e a usare la testa. Ho iniziato a seguire canali di informazione diversi, non i soliti, a capire che forse c’era qualcosa di differente. Ho capito che ho una testa, che devo usarla e non aspettare che qualcuno ragioni per me o mi dica come devo comportarmi oppure come gestire la mia famiglia».
Tomasini ha poi parlato di Asti, ma senza banalizzare i temi o annunciando soluzioni immediate. «Ho 45 anni, – continua – sono nato ad Asti dove ho tutti i miei cari e conosco i problemi di questa città. Quando mi viene chiesto: ma tu cosa faresti per l’inquinamento? Per la delinquenza? Cosa faresti per il centro storico, l’ospedale o il PNRR? Ecco, non esiste un modo semplice di rispondere, con i tempi veloci giornalistici, a problemi che sono ad Asti da 30 anni. Vi sembra credibile che dopo 2 anni di “pandemenza” una persona venga qua a dirvi in due secondi la soluzione di un problema di 30 anni? Io no. Penso che quando si parla nel merito e si cerca di informarsi su quali siano le cause storiche che hanno portato il problema, forse si riusciranno a dare risposte».
Un approccio, quello di Tomasini, che illustrerà con maggiori dettagli negli incontri con i cittadini che saranno organizzati durante la campagna elettorale.
[foto Billi]