Oscar Ferraris si sconta lobolo per il partito, 100 euro invece di 150. Il consigliere comunale: «Non sono lunico eletto astigiano a non aver versato i soldi al partito». Intanto i democratici pubblicheranno su internet tutti i conti e i bilanci degli ultimi anni
Oscar Ferraris continuerà la propria attività in Consiglio comunale con il Partito Democratico. Il caso Ferraris, scoppiato pochi giorni prima delle elezioni politiche, ha tenuto banco sulle cronache locali per quella che lo stesso consigliere ha definito una questione di equità e di principio. Il PD aveva chiesto a Ferraris di pagare 150 euro per sostenere il partito nelle spese ordinarie, una cifra decisa in base al ruolo che lo stesso Ferraris ricopre nellassemblea municipale. Tutti i consiglieri comunali del Partito Democratico sono stati chiamati a versare la stessa cifra ma Ferraris, lamentandosi su Fecebook, aveva liquidato senza troppi problemi la segreteria cittadina informando i vertici che non avrebbe mai pagato quei soldi. Aveva spiegato che i gettoni di presenza in Consiglio comunale non giustificavano una cifra così alta ma si era detto disponibile a dare un contributo in base alla proprie possibilità.
Una decisione che aveva mandato su tutte le furie la segreteria provinciale del PD già alle prese con il caso del sindaco nel CDA della Cassa di Risparmio. Adesso, a distanza di settimane, Oscar Ferraris si è confrontato con Francesca Ferraris, segretario provinciale del PD e da sempre convinta che il partito «meriti rispetto da parte di tutti gli iscritti indipendentemente dal ruolo che ricoprono». Ferraris, come molti avevano già immaginato, non verrà deferito ai probiviri per quanto scritto su Facebook e ha anche strappato un piccolo sconto sullobolo destinato al partito. «E vero – spiega il consigliere – ho avuto modo di confrontarmi con Francesca ma sono rimasto sulle mie posizioni e non ho intenzione di versare quei 150 euro. Però abbiamo trovato un accordo: 100 euro tra tessera e contributo in qualità di eletto. In fondo non dimentichiamo che negli ultimi 4 anni ho versato al partito circa 1.100 euro».
Anche per il 2013 Ferraris darà al partito la stessa cifra perché convinto di essere nel giusto e sicuro che non sarebbe stato espulso per questa vicenda. «Non sono lunico eletto astigiano a non aver versato i soldi al partito» tiene a sottolineare il consigliere. Il segretario provinciale Francesca Ferraris, per quanto abbia riconosciuto che la sparata su Facebook sia stata scritta distinto, puntualizza «che la quota versata dal consigliere era stata pagata prima che il partito chiedesse il rinnovo dei versamenti per lanno 2013, pari a 150 euro per gli eletti», ma quello del consigliere comunale «non può e non devessere visto come un precedente per tutti gli altri tesserati». Non solo. «Il partito merita più rispetto – aggiunge il segretario del PD – anche se non sarò io a mettere in croce chi non paga quanto dovrebbe ma versa secondo le proprie possibilità».
Il segretario provinciale del Partito Democratico di Asti ha però deciso di rispondere a questa vicenda avviando un progetto su cui sta già lavorando da tempo. Si chiamerà operazione trasparenza, ovvero la pubblicazione su internet di tutti i conti e i bilanci degli ultimi anni, così da mettere nero su bianco entrate, spese, costi di organizzazione delle Primarie, versamenti degli eletti e ogni altro dettaglio sui conti del partito. «Diremo quanti soldi circolano nel PD astigiano – spiega – con la massima trasparenza del caso, così da dare unidea ai cittadini dei reali costi della politica». Francesca Ferraris ha inoltre intenzione di accogliere nella segreteria provinciale alcune new entry, «gente giovane, in gamba, che ha voglia di lavorare e contribuire alle tante iniziative che il Partito Democratico di Asti ha in programma di fare».
Riccardo Santagati
Twitter: @riccardosantaga