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Attualità
L’appello

Asti: «Basta ubriachi e degrado in piazza Marconi»

Da numerose attività della zona, gestite soprattutto da donne, si chiedono più controlli sui bivacchi che si creano ogni giorno e che allontanano i clienti

Può una gelateria essere costretta a dover cercare una vigilanza privata per tenere lontano dalla clientela, e dagli stessi dipendenti, una serie di soggetti che passano tutto il giorno bivaccando, spesso ubriachi?

Ed è normale che alcune persone, in attesa di salire su un pullman, debbano “rifugiarsi” in un negozio perché infastiditi da un tizio, in evidente stato di ebbrezza, che cammina avanti e indietro sul marciapiede? Senza dimenticare quanto successo a un barista che, chiudendo l’attività, si è trovato con una pistola puntata contro, un’arma da softair, modificata, perché si è permesso di redarguire un tizio sorpreso a urinare davanti al palazzo.

Storie che giungono da piazza Marconi, una delle zone più frequentate di Asti, il punto di arrivo dei pendolari e, quando sarà nuovamente possibile, anche dei turisti.

Una situazione di degrado e paura che molti commercianti, soprattutto donne, vivono tutti i giorni a causa di quello che succede a poche decine di metri da loro: bivacchi vicino alla fontana, persone che litigano, vomitano per terra, urlano, rappresentando un problema per loro e per i clienti.

«Iniziano già al mattino – racconta Manuela Torre della storica Gelateria Ferrara che si affaccia sulla piazza – e, anche se adesso siamo ancora chiusi, presto riapriremo e saremo costretti ad assumere una vigilanza privata per non perdere i clienti. Perché è proprio ciò che sta succedendo: – continua l’esercente – abbiamo clienti che non vogliono più venire in gelateria a causa delle brutte frequentazioni che ci sono in questa zona. Sentirselo dire ti spacca il cuore perché ripenso ai tanti sacrifici fatti dai miei genitori quando aprirono la gelateria. Con il Covid abbiamo già perso il 50% del lavoro, ma non vogliamo perderne altro a causa del degrado di piazza Marconi».

La titolare della gelateria non è l’unica a lamentarsi della scarsa sicurezza della zona «che viene agevolata – continua – dalla poca illuminazione pubblica». «Ci piacerebbe che il sindaco Rasero – aggiunge – venisse da queste parti dopo le 18 a vedere cosa succede».

Anche il titolare del negozio Asticalzature conferma quanto riferito dalla titolare della gelateria, ma aggiunge un altro punto importante: «Non è tanto un problema di sicurezza reale, ma della reale percezione che abbiamo: piazza Marconi viene percepita come un posto non bello, non sicuro, dove le persone passano velocemente per togliersi il prima possibile». «Chiaramente questa situazione – continua il negoziante – ha fatto perdere valore anche gli immobili, ma se pensiamo che questa piazza è anche il biglietto da visita per chi arriva in treno, c’è da chiedersi se non possa essere curata meglio».

Meno tenero il giudizio dei titolari del bar “Capolinea Caffè” che parlano senza troppi indugi di una piazza «dimenticata dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine».

«Ci sono molte donne che lavorano nelle attività di piazza Marconi – racconta il gestore Michelangelo Paolasso che ha aperto il bar con la moglie Elisabetta – Ci sono le telecamere, è vero, ma non so fino a che punto servano se pensiamo a tutta la gente che si assembra e bivacca qui davanti, ubriacandosi, senza neanche rispettare le norme antiCovid. Tutti noi commercianti chiediamo controlli più rigidi e che la zona torni ad essere più sicura sia per chi ci lavora, sia per i nostri clienti o per chi si deve fermare per attendere gli autobus».

L’appello lanciato alle istituzioni e alle forze dell’ordine, affinché intervengano, è corale da parte dell’imprenditoria al femminile che vuole continuare a lavorare senza più temere per la propria sicurezza.

Un appello sottoscritto da Sweet abbigliamento, dall’Hotel Cavour, da Servello forniture elettriche, da Asticalzature, dalla Gelateria Ferrara, da Capolinea Caffè e anche dal servizio Taxi.

[foto Billi]

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Una risposta

  1. Concordo in pieno con quanto affermato dai commercianti e aggiungo che anche il movicentro, attiguo a Piazza Marconi, è nella stessa situazione, come già segnalato da altre rappresentanze sindacali. Stefano Conti, RSA di Faisa Cisal per Autostradale Alessandria (ex Arfea)

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