Che cosa possono avere in comune l’Istituto Castigliano di Asti e lo straordinario sito archeologico di Pompei?
Pompei ha l’originale del Mosaico di Alessandro, una incredibile opera artistica rinvenuta nella Casa del Fauno che rappresenta la battaglia di Isso. Il mondo dell’arte e dell’archeologia mondiale ritiene il suo restauro in corso una delle opere di recupero più importanti del momento.
E anche Asti ha la sua battaglia di Isso. Ce l’ha sul muro interno dell’aula di sostegno e psicomotricità all’ultimo piano dell’istituto che, silenzioso per la Dad, ha continuato ad essere popolato dalla classe dei ragazzi “speciali” seguiti dagli insegnanti di sostegno e dagli educatori di Vedogiovane.
Un grande affresco cui hanno lavorato Alex, Amir, Lorenzo, Giuseppe, Andra, Ale, Jacopo, Anna, Martina, Zakaria, ognuno per le abilità che poteva mettere in campo.
L’idea è stata dei professori Pino Marmolata e Simona Tallarico subito sposata dal referente Roberto Amerio e dalla dirigente Martina Gado.
Francesco Villata è stato il “manovale” di quel corpo artistico formato dai ragazzi speciali: ha piantato i chiodi per tirare gli invisibili fili a formare la grata di ingrandimento di una fotocopia della Battaglia di Isso e ha preparato i colori sotto le indicazioni dei ragazzi. Il resto l’hanno fatto loro. Ore e ore di impegno e di attenzione per superare i propri limiti e portare il proprio contributo ad un murales che non è proprio “fedelissimo” all’originale.
Negli spazi vuoti lasciati dalle tessere andate perdute, i ragazzi speciali del Castigliano hanno dipinto la bandiera della pace, per fare da contraltare alla crudeltà e alla ferocia della battaglia in guerra.
Alex e Amir sono i ragazzi che hanno speso più tempo ed energie in questo progetto didattico che, al suo compimento, porta le stesse identiche dimensioni dell’originale, al centimetro.
Alex, inoltre, grazie alla Battaglia di Isso, ha scoperto la sua personale passione per la storia e così ha preso altri importanti momenti (guerre mondiali, rivoluzione russa e altro) e li ha trasformati in streep di fumetti con i quali è stata arredata l’aula di psicomotricità. Non solo, la passione per storia e disegno sono stati più forti della sua timidezza fino a spingerlo a fare lezione su questi temi ai suoi compagni.
E ancora una volta l’arte ha dimostrato di arrivare dove non arriva la ragione.
Rassegna
- Carmela Pagnotta