Fra meno di un anno Asti affronterà le nuove elezioni amministrative, ma già ora sono in corso i primi confronti tra le forze in gioco che, secondo l’opinione di molti, potrebbero portare alla creazione di una grande coalizione di centrosinistra e liste civiche per strappare al centrodestra la guida della città. Nulla di certo, soprattutto alla luce dei tentativi visti quattro anni fa quando il centrosinistra non riuscì a trovare un candidato unico che potesse sfidare la grande macchina elettorale (in termini numerici e di comunicazione) messa in atto da Maurizio Rasero.
Ma che le attuali forze di opposizione, almeno la maggior parte di loro, abbiano iniziato a collaborare intervenendo “a voce unica” su grandi temi cittadini, sempre in maniera molto critica rispetto all’operato dal sindaco Rasero, non è un segreto. Le forze di opposizione in Coniglio comunale vanno dalla Casa del Popolo (Uniti si può), al Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Ambiente Asti (il gruppo che ha a cuore il verde e una progetto di città sostenibile) fino a CambiAMO Asti con Angela Quaglia, già assessore di centrodestra in precedenti consiliature.
Angela Motta, eletta nel PD, poi uscita per seguire il progetto di Matteo Renzi con Italia Viva, è anch’essa in opposizione, ma ad oggi non partecipa a questa iniziativa. È l’unica consigliera di minoranza che, in più occasioni, non ha aderito alla “voce unica” dell’opposizione contro Rasero, trovando anzi il modo di confrontarsi con lui, ad esempio presentando alcuni progetti sulla Casa di Riposo che il sindaco ha inserito nel Recovery Fund.
«È vero, non partecipo al confronto che si è aperto nel centrosinistra in vista del 2022. Elezioni alle quali non sarò più candidata». Così Angela Motta, consigliera di Italia Viva, conferma la sua estraneità alle riunioni che tutti i gruppi di minoranza stanno facendo per discutere della nascita di una possibile coalizione e di un programma elettorale unico per le amministrative del 2022. Motta è stata a una sola riunione (assente il Movimento 5 Stelle), poi niente più. Sembra che sia stato proprio il M5S a precisare che se al tavolo ci fosse stata anche la componente renziana di Italia Viva non avrebbe preso parte ai lavori.
«Rivendicazione legittima – replica Motta – e probabilmente condivisa da tutti. Ma per me non cambia nulla anche se smentisco ogni mio supposto avvicinamento al centrodestra. Sto lavorando a un polo riformista guardando alle elezioni che verranno, ma se ci sarà l’occasione di lavorare ancora con i colleghi di minoranza, con cui penso di essere in buoni rapporti, lo farò più che volentieri».
Incontri informali già in corso
Le restanti componenti della minoranza, che con Rasero sono a ferri corti da tempo, si sono già incontrati un paio di volte, in maniera informale, per confrontarsi su un “piano di città” che potrebbe diventare un grande programma elettorale da presentare in vista del voto. «Prima le idee, poi vedremo i possibili candidati» è quello che si sente dire interpellando alcuni consiglieri che si stanno dando da fare affinché la grande coalizione del centrosinistra possa davvero vedere la luce.
Pur con sensibilità diverse e priorità non sempre convergenti. Perché i gruppi politici che puntano a strappare al centrodestra il governo della città, soprattutto per evitare la riconferma di Rasero, vorrebbero vincere al primo turno con una coalizione che sappia, in seguito, restare compatta e governare una città provata dalla crisi economica, sanitaria, dai postumi di una pandemia che ha colpito gli astigiani anche dal punto di vista psicologico.
Le prime conferme e le intenzioni
Il PD, in particolare, ha convocato la prima riunione tra le parti in gioco e sta lavorando a un’iniziativa «che sappia convogliare tutti i mondi della società civile e voglia costruire un progetto di città nuova. È un percorso lungo – commenta il segretario provinciale Riccardo Fassone – quindi parlare oggi è prematuro».
«I gruppi consiliari di minoranza al Comune si sono incontrati, nei giorni scorsi, per dar vita ad un coordinamento tra le diverse forze politiche e civiche che oggi costituiscono l’opposizione alla giunta del sindaco Rasero – si legge in una nota stampa a firma degli stessi gruppi consiliari – L’obiettivo è quello di organizzare congiuntamente l’attività, approfondire le tematiche cittadine, esaminare da più punti di vista le delibere proposte, relazionandosi con i cittadini e le organizzazioni e/o associazioni che lavorano nella nostra città. Altro obiettivo, sicuramente non meno importante, è quello di elaborare congiuntamente proposte e progetti da sottoporre, prioritariamente, all’attenzione dei cittadini e da presentare successivamente all’amministrazione».
«Il clima è molto positivo – dicono i protagonisti – C’è stima e fiducia reciproca e questo è sicuramente un buon viatico per cominciare a lavorare insieme in modo coordinato. Ma il lavoro dei gruppi consiliari non basta – continuano – Occorre sollecitare e coinvolgere le forze vive della nostra città (associazioni, gruppi informali, categorie professionali ecc.) per lavorare a 360° sulle tematiche che i cittadini, singolarmente e a gruppi, quotidianamente ci sollecitano e per elaborare proposte per i prossimi anni».