Ieri il sopralluogo del premier a Cherasco dove si interrompe l’autostrada
Il premier Giuseppe Conte e il ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli hanno visitato, ieri mattina, il cantiere incompiuto dell’Asti-Cuneo e incontrato gli amministratori del sud Piemonte, tra cui il sindaco di Asti Rasero e il presidente della Provincia Gabusi, durante un vertice che si è tenuto nella Prefettura della Granda.
«Ho partecipato a quel tavolo per dire che Asti è a fianco di Cuneo nella richiesta di completare l’autostrada – è il primo commento del sindaco Rasero raggiunto al telefono al termine dell’incontro – Ma noi astigiani abbiamo chiesto che tra le opere complementari dell’Asti-Cuneo, se venisse terminata come annunciato, ci sia il collegamento sud/ovest. A Toninelli e Conte abbiamo spiegato che dal primo progetto della tangenziale sud/ovest, impattante e con un costo di 350 milioni di euro, siamo passati a un progetto assolutamente fattibile sotto tutti i punti di vista, tra cui quello economico dal momento che costerebbe 70 milioni».
Chiesta la tangenziale sud/ovest
La realizzazione della tangenziale sud/ovest è una delle tante opere complementari legate alla realizzazione dell’ultimo troncone autostradale dell’A33, «ma per Asti – continua il sindaco Rasero – significherebbe avere il secondo ponte sul Tanaro, indispensabile per non bloccare la viabilità in caso di emergenze, come quella avvenuta durante l’ultima piena del fiume, e alleggerire tutto il traffico che insiste sulla città tra l’accesso ovest e corso Savona».
All’incontro, definito cordiale, ha partecipato anche Gabusi che ha portato la voce non solo dell’Ente provinciale, ma soprattutto di tutti i sindaci del sud Astigiano che chiedono a gran voce la tangenziale sud/ovest perché diventerebbe l’accesso veloce all’ospedale Massaia. «E’ chiaro che tutte le opere complementari sono importanti – aggiunge Gabusi – ma al ministro Toninelli ho chiesto che sia istituito un confronto sulle varie opere ancora da realizzare e che ciò sia fatto attraverso la Regione. La mia richiesta è stata accolta e questo è già un passo importante. Vedremo le tempistiche sulla riapertura dei cantieri».
Da Conte e Toninelli, in visita al troncone interrotto di Cherasco, sono comunque arrivate le prime rassicurazioni: «Quest’opera inconclusa è ferma dal 2012: ci accolleremo la responsabilità di ultimarla».