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Attualità

Asti, da lunedì in pensione Silvana Negro, la signora del Festival delle Sagre e della Douja d’Or

Lascia la Camera di Commercio dopo 40 anni e 6 mesi di servizio. Tutta l’organizzazione delle due grandi e amate manifestazioni era in mano sua

Lunedì ultimo giorno di lavoro

Lunedì sarà l’ultimo giorno di lavoro alla Camera di Commercio di Asti per Silvana Negro. Formalmente è la segretaria di presidenza e di direzione, ma da tutti è conosciuta come la mente della complessa organizzazione del Festival delle Sagre e della Douja d’Or.
A 65 anni Silvana ha deciso di concludere il suo rapporto di lavoro e di dedizione alla Camera di Commercio dopo 40 anni e 6 mesi di servizio. Con la tristezza di farlo in un anno in cui, a causa del Covid, le due “creature” più riuscite in termini di attrazione e visibilità, non hanno potuto tenersi a settembre.
Silvana Negro è entrata in Camera di Commercio il 1.mo maggio del 1980 quando presidente era l’indimenticato Giovanni Borello che aveva “inventato” qualche anno prima il Festival delle Sagre e stava lavorando alla sua crescita.

Silvana Negro con Renato Goria, ultimo presidente astigiano della Camera di Commercio

Iniziò la carriera accanto a Borello

Vinto il concorso e assegnata all’Ufficio Promozione, la Negro era subito entrata nel gruppo di collaboratori che si occupavano delle manifestazioni della Camera di Commercio: Festival delle Sagre, Douja d’Or, partecipazione al Vinitaly e alle altre grandi fiere internazionali che all’epoca erano di altissima rilevanza economica e promozionale. Durante la sua carriera in Camera di Commercio, Silvana Negro ha lavorato con sette diversi presidenti: Giovanni Borello, Vittorio Vallarino Gancia, Francesco Esposito, Salva Garipoli, Aldo Pia, Mario Sacco e Renato Goria.

«Per tanti anni sono stata accanto a Borello e alla sua squadra nell’organizzazione del Festival, seguendo ogni singola riflessione su quello cui lui puntava, respirando il senso della sua idea di manifestazione». Una full immersion che le ha permesso di spiccare il volo e di prendere in mano l’organizzazione sicura di non tradire lo spirito originario immaginato da Borello.
E non è sempre stato facile. Lo sanno bene i presidenti delle Pro Loco che in tutti questi anni hanno avuto a che fare con Silvana. A tratti dura e severa come un maresciallo, non ha mai ceduto a divagazioni che avrebbero potuto stravolgere quell’idea di fondo della manifestazione più amata di Asti nata come omaggio alla tradizione contadina in tavola e in sfilata. E di lì non si può uscire. Un rigore che ha contribuito a far crescere costantemente l’evento fino a diventare un appuntamento atteso da centinaia di migliaia di persone.

Silvana accanto alla sua raccolta di manifesti del Festival

A disposizione per il Festival delle Sagre

«Sono contenta di quello che ho fatto, anche se il lavoro è stato tanto e massacrante. Ma è stato bello essere a contatto con la gente e con quel grande popolo rappresentato dai volontari delle Pro Loco. La fatica e le preoccupazioni sono inimmaginabili per organizzare una manifestazione come il Festival delle Sagre ma quando la sera della seconda domenica di settembre vedi che è andato tutto bene, la gente si è divertita e le Pro loco sono contente, la soddisfazione che si prova è impagabile».

E ricominciava a lavorare all’edizione successiva, con le modifiche, gli adeguamenti di sicurezza, le novità che ogni anno si susseguivano.

E adesso? Dopo l’accorpamento della Camera di Commercio di Asti con quella di Alessandria e lo spettro Covid, il Festival delle Sagre è segnato da un futuro di incertezza, ma c’è una diffusa volontà a non disperdere il consenso e il lavoro di questa amatissima manifestazione.

Non si sa ancora in che forma, sotto che “ala” e con che soldi possa tornare a presentare la più bella sfilata di contadinerie e il più grande ristorante all’aperto. Ma quando tornerà, nonostante la pensione, Silvana Negro è pronta a mettere a disposizione la sua esperienza.

Dal canto nostro, la Nuova Provincia ringrazia Silvana per tutti questi anni di insostituibile collaborazione.

Daniela Peira

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