Cerca
Close this search box.
n
Attualità
Il caso

Asti, ennesima querelle ambientalista dopo il taglio di un cedro

Si trovava in corso XXV Aprile e secondo gli agronomi aveva le radici malate, quindi non più sicuro

Nuova querelle, tra ambientalisti e Comune, per l’ennesimo taglio di un albero considerato pericoloso per l’incolumità dei cittadini. Il caso è avvenuto in corso XXV Aprile, all’altezza della rotonda per via Montelungo. L’albero, un cedro dell’Himalaya (cedrus deodara), è stato tagliato perché considerato instabile. La querelle è scoppiata sui social con la dura presa di posizione degli ambientalisti, da tempo impegnati a difendere gli alberi cittadini dagli abbattimenti disposti dall’amministrazione comunale. Quest’ultima ha giustificato la decisione di tagliare la pianta per motivi di sicurezza, presa dopo aver interpellato agronomi e specialisti.

Per Giuseppe Sammatrice, portavoce dell’associazione culturale “SEquS Asti”, fondata da Maurizio Pallante, il taglio del cedro è invece «l’ennesimo attacco alla natura di Rasero». Ennesimo perché già altre analoghe iniziative sono finite al centro della discussione tra l’amministrazione e i verdi, non da ultimo la bonifica delle sponde fluviali sul Borbore dove buona parte della vegetazione è stata rasa al suolo per eliminare il rischio di esondazioni o intralci al corretto deflusso dell’acqua. È stata Stefania Morra, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, a rispondere via social a Sammatrice: «Prima di creare dell’inutile confusione, si informi: il cedro è stato abbattuto perché a seguito di Vta, valutazione di stabilità, è emerso che le radici risultano malate e attaccate da patogeni, quindi pericolose per la stabilità dell’albero». Alle critiche, di altri cittadini, sul fatto che l’amministrazione non sia esperta per decidere se abbattere o meno un albero, Morra ha replicato: «Gli agronomi non sono esperti? Io non sono esperta, ma un professionista che si occupa di agronomia sì. Forse ci sono pochi “esperti” che parlano».

Da Giuseppe Sammatrice la risposta al vicesindaco non si è fatta attendere: «Ha sempre avuto un motivo per abbattere, ma mai uno per ripiantumare. La vita di quell’albero era sana, anche un bambino direbbe lo stesso; quali analisi siano state fatte alle radici per definirlo pericoloso? Corso Matteotti, strada Valmanera, parco di via Milano, corso Rosselli, corso Dante, pista di atletica, i ricordi sono tanti, tutti negativi. Una città in cui il Regolamento del verde è chiuso da questa giunta in un cassetto, con mille promesse tutte vane: mi dica lei come possiamo continuare a fidarci di ciò che ci viene raccontato. Ci avevate raccontato che per i platani di corso Savona, non c’era nulla da fare, che sarebbero stati abbattuti, a meno che la Lidl non avesse proposto una variante al progetto: bene la Lidl ha dato la sua disponibilità ad apportare la modifica che salva i platani, facendo passare la pista ciclabile a lato o altrove, ma la vostra giunta emette un silenzio assordante».

[nella foto ciò che resta dell’albero tagliato]

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Edizione digitale