Un omaggio all’arte quello che il Soroptimist di Asti ha deciso di fare per celebrare al meglio i 60 anni della sua fondazione e i 100 della nascita del Soroptimist International. E la decisione è caduta su una bellissima opera custodita alla Cattedrale di Asti, dietro l’altare della cappella dedicata alla SS. Trinità.
Una grande pala che rappresenta San Francesco di Sales nell’atto di indossare gli abiti vescovili aiutato dai Santi Pietro e Paolo e dagli angeli. Datata nella prima metà del 1800, non ha un’attribuzione certa: sicuramente appartiene ad un autore piemontese ed evidente è l’influenza della scuola di Michele Antonio Milocco e di Roberto Bonelli, ma non vi sono conferme.
Grazie ad un importante impegno delle socie Soroptimist, nei giorni scorsi la pala d’altare è tornata a nuovo splendore, grazie ad un meticoloso restauro finanziato dal club di servizio femminile.
Il lavoro è stato eseguito dai restauratori Roberto Illengo e Pier Franco Nicola nel laboratorio che si trova a Palazzo Mazzetti nelle cui sala di ingresso al primo piano si trova ora in esposizione prima di tornare al suo posto alla Cattedrale.
Illengo e Nicola hanno provveduto ad un imponente lavoro di ripulitura dallo spesso strato che negli anni gli aveva tolto la forza dei colori; è stata attuata anche una ritensione della tela, un recupero della parte inferiore del dipinto “ritagliato” in passato per fissarlo sul telaio oltre ad interventi più strettamente strutturali che hanno consentito di riconsegnare tutta la straordinarietà di quest’opera a chi si fermerà in preghiera o anche solo in visita ai suoi piedi.
Grande soddisfazione è stata espressa da Maria Bagnadentro, presidente Soroptimist, a nome di tutte le socie, per l’ambizioso obiettivo raggiunto: «Questo service raggruppa le nostre parole d’ordine: qualità, servizio e armonia. Il senso del bello, all’interno del nostro club, ha la stessa importanza del nostro impegno a sostegno della parità femminile e della garanzia di accesso a diritti e opportunità delle donne. E questo non è il primo restauro di opere di pregio che il Soroptimist di Asti regala a tutta la collettività».
Il sindaco Rasero e il presidente di Asti Musei, Sacco con l’assessore Imerito hanno ringraziato la presidente e le socie Soroptimist per questa ricerca del bello che è la via sulla quale intendono portare la città per portare turismo di qualità. Ricordando anche, il presidente Sacco, che iniziative come questa mettono in rilievo la filiera artigianale del restauro di grandissima eccellenza che Asti può vantare.
Il presidente della Provincia Paolo Lanfranco ha visto nel service Soroptimist un grande esempio di responsabilità per tramandare ai nostri eredi ciò che abbiamo ricevuto dai nostri padri.