Cerca
Close this search box.
n
Attualità
Giornata della Memoria

Asti, la resistenza della memoria e la medaglia in ricordo di chi non riusciva a raccontare i campi di concentramento

Stamattina la cerimonia nel Salone della Provincia alla presenza delle autorità civili e militari della città e di alcuni studenti delle superiori

E’ sempre un grande salto nell’immensa sofferenza provocata dall’Olocausto quello che che rappresenta ogni anno la Giornata della Memoria, celebrata questa mattina anche ad Asti su organizzazione del Prefetto Claudio Ventrice e dei suoi collaboratori.

Una cerimonia che ha visto due momenti distinti, entrambi molto toccanti e commoventi.

Il primo, quello delle riflessioni sulla necessità di non dimenticare ciò che furono la Shoah e l’Olocausto in cui persero la vita milioni di persone, in gran parte ebrei, ma anche ogni altro essere umano che presentasse disabilità o diversità. Il conduttore della cerimonia, il giornalista Beppe Rovera, ha chiesto un aiuto molto autorevole per dare sostanza a queste riflessioni. Si è rivolto alle pagine più drammatiche delle memorie dell’astigiana Enrica Jona, fra le pochissime ebree sopravvissute ai campi di concentramento. Poche frasi estrapolate da quel diario dell’orrore senza sconti che Enrica Jona ha voluto lasciare in testimonianza. Dalla Marcia delle Donne, cui ha partecipato e alla quale è miracolosamente sopravvissuta a quella frase che amava spesso ripetere durante i suoi incontri con i ragazzi: «Ma tanto non hanno vinto loro, abbiamo vinto noi perchè siamo restate persone e non siamo diventati animali come avrebbero voluto».

Toccanti anche le confidenze che il Prefetto Claudio Ventrice ha voluto condividere con la platea. A partire dal peso provato nell’organizzare questa Giornata. Non certo per la non condivisione, ma perchè «E’ un momento che ci mette di fronte alla lucida follia di cui l’umanità è stata capace».

E l’altra confidenza è stata quella su come ha vissuto una visita, qualche anno fa, al campo di Auschwitz: «Era una splendida giornata di sole di giugno ma già avvicinandomi all’ingresso, forse per suggestione, mi ha assalito l’odore di morte. Entrai nel campo, visitai quelle camerate immense, le sale con le migliaia di occhiali sottratti agli ebrei uccisi, i loro vestiti, le foto ai muri. E poi il simbolo di quella lucida follia di cui parlavo: le docce dove venivano portati a morire uomini, donne, bambini, disabili».

Ma, rivolgendosi ai ragazzi presenti alla cerimonia, ha sottolineato che il dolore provocato dal ricordo è necessario per enere alta l’attenzione su quanto è accaduto per fare in modo che non accada più. «Domani sarete voi a guidare il Paese e dovete sapere Oggi vi invito ad immedesimarvi nei vostri coetanei di allora, per provare a comprendere cosa vissero».

Con uno splendido richiamo alla Costituzione, guida di ogni cittadino, figlia di quella “notte” umana e politica.

E i ragazzi presenti (classi quinte A e F del Liceo Artistico di Asti guidate dal professore referente Ermanno Morando con i colleghi Gandini e Varello) hanno già dato una prima importante risposta, presentando una serie di testi e poesie illustrate da loro di grande effetto. Lavori firmati Valentina Deambrogio, Silvia Gozzellino, Clara Meriano, Martina Novello, Hagiu Larisa, Mirko Broccardo, Greta Degiovanni, Stefano Della Libera, Sara Alberio e Serena Frassetto.

Poi una seconda parte della cerimonia che ha inumidito gli occhi a tutti: la consegna delle medaglie d’onore concesse dal Presidente della Repubblica alla memoria degli internati militari italiani, quei soldati che, dopo la firma dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, preferirono la deportazione nei campi di concentramento piuttosto che passare al combattimento a fianco dei nazisti.

Eugenio Cussotto, Pietro Dadone, Alfredo Galardo, Luigi Gerolla, Wilmo Maschio, Guido Negro, Carlo Pippione, Sergio Surano, Ferdinando Tosello, Secondo Viarengo. affiancati dai sindaci dei rispettivi Comuni di residenza, hanno ritirato le medaglie figli e nipoti di quei soldati.

 

 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale