Fermo forzato totale per una settimana delle lezioni all’Istituto Castigliano. La ragione? Bagni inagibili e, dunque, nessuna garanzia di igiene. Tutti a casa e i genitori si arrabbiano.
La scuola è già stata dimezzata dal Covid: le superiori, come ormai tutti sanno, sono rientrate in presenza da ottobre a settimane alterne e questo si sta rivelando un grave problema per l’apprendimento dei ragazzi, per il loro disorientamento e per la mancanza di continuità didattica e sociale.
Ma il Castigliano, per ragioni indipendenti dal Covid, ha visto peggiorare la sua situazione.
Lo staff dirigente ha dovuto fare uno sforzo in più: quello di trovare una soluzione fra esigenze anti contagio e diritto alle lezioni in laboratorio, fondamentali per un istituto che deve preparare i ragazzi ad un mestiere.
Così, il già solo 50% di ragazzi in presenza, deve ulteriormente dividersi in due: tanti infatti sono i turni (mattino e pomeriggio) per consentire a tutti di poter accedere in sicurezza ai laboratori. E questo sistema consente anche la frequenza in presenza dei ragazzi con disabilità.
Uno sforzo grande per gli insegnanti e per le famiglie che devono far quadrare gli orari per portare i ragazzi a scuola in ore mai viste prima e andarli a riprendere visto che ancora più complicato è incastrare gli orari delle linee degli autobus extraurbani per chi abita nei paesi.
E se questo vi sembra già complicato, aggiungete che da un anno l’Istituto è oggetto di una imponente ristrutturazione con un cantiere che ha ulteriormente limitato gli spostamenti all’interno della struttura ma che, soprattutto, ha dimezzato gli spazi, costringendo un ripensamento totale degli orari per far sì che più classi condividessero le stesse aule, le poche disponibili.
In questa organizzazione complicata ma riuscita, martedì scorso, a cantiere aperto, si è verificato un guasto agli impianti di scarico dei bagni della scuola, rendendoli inagibili. Non è dato a sapere da cosa sia scaturito, certamente l’incuria e la scarsa manutenzione dell’intera struttura hanno giocato una parte importante.
Il risultato è stata una lettera a tutte le famiglie in cui si annunciava, seppur a malincuore, la chiusura totale dell’istituto per almeno una settimana. Dovrebbe riaprire mercoledì 3 marzo, ma non è ancora certo che venga ripristinata l’agibilità dei bagni. In caso contrario la chiusura si protrarrà ancora.
A rivolgersi al nostro giornale sono stati alcuni genitori stufi di questa situazione.
«I lavori di ristrutturazione in corso costringono parecchie volte gli studenti a rimanere a casa. Questa volta addirittura per una settimana o forse anche di più. La cosa peggiore – dicono i genitori – è che anche gli studenti con disabilità subiscono la stessa sorte, andando ad aggravare una situazione di per sé già complicata dal Covid. Come genitori, ma sappiamo che anche i professori la pensano come noi, vogliano far sentire la nostra voce affinchè chi può intervenire lo faccia per garantire la già limitata scolarizzazione dei nostri figli».