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Asti, l’opposizione all’attacco sul bilancio: «Anche per il 2024 Rasero propone la solita fuffa»

La minoranza, coesa, contesta il documento di previsione dove «non c’è praticamente nulla, ma il sindaco va in Cina a promuovere la bagna cauda»

Mentre in Consiglio comunale è iniziata la maratona sulla discussione del bilancio di previsione 2024, tutta l’opposizione, compatta, ha voluto incontrare i giornalisti per denunciare quelle che vengono considerate «le numerose e diffuse mancanze» nel documento contabile. Bilancio per il quale i consiglieri di minoranza hanno presentato, tutti d’accordo, 15 emendamenti «redatti con unitarietà e concretezza – spiega il consigliere del Pd Michele Miravalle – con cui vorremmo invitare il sindaco a un dialogo». Dialogo non facile, come dimostra il passato, dove gli screzi e le accuse reciproche tra maggioranza e opposizione hanno acceso i toni dello scontro politico in più occasioni. Di certo le premesse per l’ennesimo scontro ci sono tutte tenuto conto del quadro generale che i consiglieri hanno tracciato non solo sul bilancio di previsione, ma più in generale sullo stato di salute della città. «I nostri emendamenti hanno ottenuto il parere favorevole dal punto di vista contabile, condizionato su alcuni aspetti, ma non quello dei dirigenti comunali. – spiega Luciano Sutera Sardo del Pd – Ma qui manca proprio una visione di bilancio e quella di una città. Secondo Rasero questo sarebbe il miglior bilancio degli ultimi 20 anni quando, in realtà, i bilanci si giudicano nei rendiconti».

Di certo per Mario Malandrone di Ambiente Asti «è l’ennesimo bilancio di annunci, alla aspettando Godot, ma alla fine non c’è nulla». «Manca il tema del sociale, su come non lasciare indietro nessuno, mentre l’amministrazione si vanta di non aver aumentato le tariffe della Tari – continua Malandrone – Insomma, annunci di una campagna elettorale permanente». Per Gianfranco Miroglio della lista Europa Verde Verdi «non esistono novità su temi fondamentali come l’ambiente che invece viene raccontato dal sindaco come se Asti fosse un paradiso: nessuna iniziativa per ridurre l’inquinamento, sulle piste ciclabili che non funzionano e che, come nei pressi dell’ex Waya, vengono ridipinte con le voragini al loro interno». Non andrebbe meglio neanche per il turismo e la cultura «dove secondo questa amministrazione – continua Miroglio – bisogna puntare sui grandi numeri in termini di presenze per combattere il declino del commercio in centro».

Tra i più duri a criticare il sindaco e il nuovo bilancio c’è l’ex candidato a sindaco Paolo Crivelli della lista Prendiamoci Cura di Asti. «Rasero presenta un quadro di Asti al di fuori della realtà, una narrativa che non sta in piedi, una città che non esiste. Le povertà crescono, – racconta – nella mensa sociale c’è una situazione allarmante e non ci sono più posti nel dormitorio comunale. La nostra Università non è tale anche se un vero ateneo aiuterebbe allo sviluppo della città mentre qui manca ancora una palestra per Scienze Motorie. Ad Asti c’è un virus atipico, l’annuncite, che resta anche dopo le campagne elettorali. Ma il sindaco che fa? Va in Cina, durante una pandemia misteriosa, a promuovere la bagna cauda. Sono disgustato».

Proprio sui viaggi in Cina, gemellaggi e patti di amicizia con i cinesi la consigliera Vittoria Briccarello di Uniti si può, chiede al sindaco di «rendere conto sull’utilità che dovrebbero avere per la città dal momento che nessuno ha un riscontro effettivo». Ma c’è dell’altro: «È proprio Rasero a mancare in questo secondo mandato e sia lui che l’amministrazione hanno l’incredibile capacità di non fare nulla – continua la consigliera – Nel Bilancio non c’è nulla per i poveri e i senza casa, poco o nulla per i progetti di vita indipendente, nonostante l’assessore ai Servizi Sociali conosca molto bene la questione, niente per combattere l’inquinamento per non parlare della sicurezza dove, da priorità della campagna elettorale, siamo arrivati a sparatorie, scippi e accoltellamenti in strada».

Non meno preoccupato è Massimo Cerruti del Movimento 5 Stelle che parla di un bilancio «nel quale l’annuncio più eclatante è che non aumentano le tariffe; non solo manca l’arrosto, ma l’unico fumo che si respira è quello dei gas di scarico delle auto tenuto conto che anche il progetto di portare lavoro con la logistica è la solita fuffa che sentiamo da anni». Sui problemi della Sanità Cerruti rimanda al mittente la proposta del sindaco di «creare un’aliquota agevolata per l’ospedale: una cosa a dir poco ridicola».

«In questo bilancio la gestione ordinaria non dice sostanzialmente nulla, mentre la programmazione non interessa proprio al sindaco, ad esempio dicendoci dove intenda portare la città – lamenta il consigliere del Pd Roberto Vercelli – Questo fa arrabbiare anche la sua stessa maggioranza che si lamenta di avere a che fare con un podestà, ma alla fine anche agli assessori 3.500 euro al mese fanno comodo e quindi non dicono nulla». Vercelli ricorda, però, «le criticità nella gestione degli impianti sportivi come le Antiche Mura, lo Stadio e il Campo scuola di via Gerbi».

Una mancanza di progettualità evidenziata infine dal consigliere Roberto Migliasso di AstiOltre: «Non si vede nulla sul commercio per calmierare gli affitti, – spiega – poi non è ancora stata rinnovata la convenzione tra Comune e Asti Musei, mancano risposte sulla salute pubblica e non esiste una qualsiasi progettualità a 10 e 15 anni, ad eccezione degli interventi nelle scuole».

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