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Mario Malandrone e Luca Piovanotto
Attualità
Dopo lo sfogo del titolare

Asti, maxi interpellanza sulla vicenda dell’autolavaggio abusivo da 12 anni su un terreno del Comune

Il consigliere di minoranza Mario Malandrone ha effettuato un sopralluogo sull’area e presentato una serie di domande all’amministrazione Rasero per capire come intenda affrontare il problema

Ci sono volute tre pagine di interpellanza al consigliere comunale Mario Malandrone (Ambiente Asti) per cercare di ricostruire l’incredibile vicenda dell’imprenditore Luca Piovanotto, titolare dell’autolavaggio “P&2B Car Wash” di via Pisa, abusivo da 12 anni su un terreno comunale. L’attività di Piovanotto ottenne la concessione comunale nel 2002 con scadenza al 2012. Ma, nonostante fin dal 2006 l’imprenditore avesse chiesto di rinnovarla, il Comune ha preferito inserire il terreno nel piano triennale delle alienazioni 2015/2017 e 2018/2020, facendo scadere la concessione e reso, di fatto, l’attività “abusiva” in quanto senza titolo di occupazione. Un po’ come accaduto ai rom e ai sinti nei rispettivi campi nomadi dopo l’approvazione del nuovo Regolamento. Piovanotto, che non ha mai ricevuto dall’Ente comunale una formale richiesta di abbandonare l’area, ha sempre continuato a pagare l’affitto, l’Imu, la Tari, le utenze e ottenuto, proprio dal Comune (nel 2021) anche i permessi per lo scarico delle acque reflue nella fognatura. Di recente si è rivolto a un legale pronto a portare il suo caso davanti a un giudice e a chiedere i danni economici di questo suo lungo “limbo amministrativo” che gli è costato 160 mila euro di mancata vendita dell’attività.

«Ho incontrato l’imprenditore e mi sono fatto raccontare la storia di questo autolavaggio fantasma – commenta Malandrone dopo aver depositato l’interpellanza – È incredibile, un imprenditore nel 2002 partecipa a un bando su un’area, la urbanizza, paga oneri, investe centinaia di migliaia di euro e circa 6 anni dopo inizia a chiedere del futuro di quella concessione. Fin qui tutto normale. Nel 2012 non gli viene rinnovata la concessione e l’area viene messa nel piano delle alienazioni dal Comune. Insomma, del lavoro, investimenti, cura chissenefrega. Nel piano alienazioni 2018/20 viene accorpata la sua area a un parcheggio che si trova a un altezza di due metri più elevato. Passano 12 anni e l’imprenditore continua a pagare Tari, affitti, si prende cura dell’area. Ogni tanto rassicurazioni, ma lui risulta abusivo. Amazon mette un Locker, chiede autorizzazione al Comune e la ottiene, pare. Piovanotto per dare un servizio in più ospita il Locker, ma continua a essere abusivo: incredibile. La storia sembra degna di un romanzo di Kafka». Adesso toccherà all’amministrazione Rasero dare una risposta certa all’imprenditore, sebbene il problema ristagni dal 2012.

«Mi chiedo come sia possibile – conclude il consigliere Malandrone – che un Comune pianifichi un’alienazione di un’area in cui opera, di cui si prende cura un imprenditore e come sia possibile che per 12 anni non vi siano risposte».

[nella foto il consigliere Malandrone e l’imprenditore Piovanotto]

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