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Autolavaggio via Pisa Luca Piovanotto
Attualità
Il caso

La denuncia dell’imprenditore: «Da 12 anni lavoro su un’area del Comune di Asti senza concessione»

La storia di Luca Piovanotto, titolare dell’autolavaggio di via Pisa, “abusivo” su un’area comunale dopo la scadenza della convenzione, ma nonostante il pagamento di affitto, tasse e bollette

Fino a oggi il caso più clamoroso in città di un’occupazione abusiva su un terreno comunale era quello del campo nomadi di via Guerra i cui residenti sono diventati “occupanti senza titolo” dopo l’approvazione del Regolamento del 2018. Ma non meno curioso è il caso dell’imprenditore Luca Piovanotto, titolare dell’autolavaggio self service “P&2B Car Wash” di via Pisa, sul retro del Mercato Ortofrutticolo, che, come i nomadi, è occupante senza titolo, ma dal 2012. Dodici anni nei quali ha pagato l’affitto al Comune, la Tari, l’Imu, tutte le utenze per far funzionare l’attività, ma senza riuscire a ottenere una proroga della convenzione per l’occupazione del terreno.

«Senza offesa per i rom, se parliamo di occupazione senza titolo sono arrivato prima – commenta amaro mentre ripercorre la sua odissea – Ne faccio una questione di principio e di rispetto del lavoro. Nonostante nel corso del tempo abbia cercato di ottenere un rinnovo per l’occupazione del suolo, anche solo temporaneo, il Comune mi ha ignorato. È chiedere troppo avere una sorta di regolarizzazione?». L’autolavaggio aveva ottenuto la concessione nel 2002, scaduta nel 2012. Il fatto di essere occupante senza titolo ha impedito all’imprenditore di concludere la cessione dell’attività a un altro soggetto interessato, con un danno economico di 160 mila euro a cui si aggiungono i mancati interventi “green” che non ha potuto eseguire per mancanza delle concessione.

Adesso il caso dell’autolavaggio torna alla ribalta con la discussione in Consiglio della Variante Urbanistica 39 che andrà a modificare la destinazione d’uso dell’ex Mercato Ortofrutticolo (vedi box) in vista della sua vendita. «Il Comune aveva già provato a disfarsene, senza riuscirci visto il costo spropositato – continua Piovanotto – Mi sono detto più volte disponibile a confrontarmi per l’acquisto del terreno occupato dall’autolavaggio, ma nonostante fosse stata predisposta una perizia asseverata del suo valore, tutto è andato a monte. Perché? Intanto sono stati spesi soldi pubblici e ricordo che nel 2021 proprio il Comune mi autorizzò, con un provvedimento, a scaricare le acque reflue nella fognatura».

Anche l’avvocato di Piovanotto lamenta difficoltà nell’interloquire con l’Ente nonostante le ripetute pec inviate per cercare di trovare una soluzione. Di recente si è giunti a una formale richiesta di accesso agli atti, seguita, nello scorso gennaio, da una diffida “a provvedere” fino a un possibile ricorso al Tar. A febbraio il Comune ha inviato una risposta rimarcando quanto già noto: la concessione è scaduta e non è stata rinnovata perché il terreno è stato inserito nel Piano delle Alienazioni. «Però il Comune ha permesso che Amazon installasse il suo looker proprio qui all’autolavaggio» sottolinea Piovanotto il quale, solo di recente, ha appreso che l’anno scorso, nell’ex Mercato Ortofrutticolo, l’amministrazione ha concesso alla ditta “Callianetto Salumi” di subentrare alla “P.L.M. S.r.l.” garantendole la convenzione fino al 15 gennaio 2030. Per l’imprenditore un evidente disparità di trattamento dal momento che anche l’Ortofrutticolo è nel Piano delle Alienazioni.

Il Comune replica: «Non si ritenne opportuno rinnovare la concessione»

A replicare sul caso è il vicesindaco Stefania Morra. «La ditta ha proseguito a esercitare la propria attività senza titolo sul sedime in oggetto anche alla luce della circostanza che, nel corso degli anni successivi alla scadenza della concessione, tale area era stata inserita nel Piano Triennale delle Alienazioni 2015/ 2017; pertanto – continua – non si ritenne opportuno, allora, il rinnovo della concessione decennale scaduta nel 2012, rinnovo che peraltro non era neanche previsto dalla stessa, proprio in previsione dell’eventuale vendita alla ditta in parola o altri soggetti». L’area era è stata inserita anche nel Piano delle Alienazioni 2018/2020 che ricomprendeva la porzione di terreno a nord, adiacente all’autolavaggio, di superficie di poco inferiore allo stesso. Si tratta dell’attuale parcheggio dell’Ortofrutticolo.

«Ma tale circostanza – puntualizza Morra – non diede adito a manifestazioni di interesse da parte di potenziali acquirenti, compresa la “P&2B Car Wash”». «Mi ero proposto per l’acquisto del terreno dell’autolavaggio, – risponde Piovanotto – che interesse dovrei avere a comperare immobili che non mi servono? Se uno entra in un negozio di caramelle dev’essere obbligato ad acquistare l’intero magazzino?».

«Negli anni indicati e in quelli successivi, – continua l’assessore Morra – l’amministrazione ha colloquiato più volte con il gestore dell’attività, che ha sempre manifestato l’intenzione di acquisire l’area, però a prezzi decisamente inferiori a quanto stimato dall’amministrazione, senza dunque addivenire alla reale possibilità di cessione». Ma è “normale” che un’impresa resti senza titolo su un terreno comunale per 12 anni? «È sempre stato ribadito – conclude il vicesindaco – che fino alla restituzione dell’immobile (del terreno ndr) la ditta è tenuta a proseguire nel pagamento dell’indennità di occupazione per finita concessione e per ritardo nel rilascio dello stesso». «Dal Comune non mi è mai arrivato un ordine di rilascio per la restituzione dell’immobile. A questo punto – replica Piovanotto – mi sento preso in giro e devo tutelarmi, non solo smettendo di pagare l’affitto, ma anche valutando i danni subiti».

[foto Billi]

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