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Asti, ultima diffida legale al Comune per impedire l’abbattimento dei platani di corso Savona, previsto per questa sera

Gli ambientalisti annunciano che, nel caso le piante fossero tagliate, procederanno per vie legali per chiedere ai responsabili migliaia di euro per ogni albero tagliato

«Siamo arrivati all’epilogo finale di questa battaglia per salvare i platani di corso Savona, portata avanti per mesi. Questa notte decideranno di tagliare questi sette alberi sani, solo per scopi commerciali». Il portavoce del Circolo SEquS Asti, Giuseppe Sammatrice, insieme ad altri ambientalisti che con lui hanno combattuto, anche con uno sciopero della fame, per impedire l’abbattimento dei platani ha ancora alcune carte da giocare nel tentativo di fermare quelle che per l’amministrazione comunale sono ufficialmente «opere di urbanizzazione del Pecli ex Mulino».

Così è riportato nell’ordinanza 361 che dispone per questa sera, dalle 22,30 alle 5 di martedì mattina, «la chiusura temporanea per un periodo di 6 ore di una carreggiata di corso Savona dal civico 252 fino all’incrocio con via Lungotanaro dei Pescatori e la chiusura di entrambe le carreggiate per periodi di alcuni minuti durante le lavorazioni più invasive».

«Abbiamo incaricato l’avvocato Cuffaro di Torino di inoltrare un’ultima diffida legale al Comune di Asti e alla Lidl chiedendo loro di fermare l’abbattimento per consentirci di effettuare una controperizia sullo stato di salute degli alberi – spiega Sammatrice incontrando, lunedì mattina, i giornalisti ai margini dell’area dell’ex Mulino – Invito quindi l’amministrazione comunale a controllare la Pec perché l’invio della diffida è questione di poche ore. Vogliamo una controperizia per trasparenza e perché non crediamo a quanto sostenuto dal Comune sullo stato di salute dei platani».

Ma nel caso che questa notte, come previsto, gli alberi di corso Savona venissero abbattuti, gli ambientalisti procederanno legalmente contro il Comune e la proprietà dell’area «per chiedere un risarcimento per i danni provocati ai cittadini astigiani, un indennizzo da svariate migliaia di euro per ogni platano tagliato». Il risarcimento, aggiungono dal gruppo SEquS, sarà commisurato in base all’altezza, larghezza della chioma e del tronco e all’età dei platani, ma nel frattempo questa sera gli ambientalisti saranno di nuovo in corso Savona per vedere cosa succederà e se la diffida avrà ottenuto il suo scopo.

«Saremo vicino ai platani, ma non ci legheremo ai tronchi, per rappresentare quei 1.700 cittadini astigiani che hanno firmato la petizione che chiede di risparmiare gli alberi – conclude Sammatrice – Ci facciamo carico della loro indignazione».

Il de profundis per gli alberi dei consiglieri di minoranza

Intanto anche il consigliere comunale Gianfranco Miroglio (Europa Verde – Verdi), insieme ai colleghi Vittoria Briccarello e Mauro Bosia (Uniti si può), Mario Malandrone (Ambiente Asti), Paolo Crivelli e Valter Saracco (Prendiamoci cura di Asti), ma anche con Massimo Cerruti (Movimento 5 Stelle) e Maria Ferlisi, Luciano Sutera, Roberto Vercelli e Michele Miravalle (Pd) ha annunciato il “de profundis” per i platani.

«Oggi passerò a salutare per l’ultima volta i sette amici di corso Savona che, da quando ho memoria, mi hanno accolto in città – interviene Miroglio – Ma non mi fermerò ad assistere al loro abbattimento. Non ce la farei. Troppa pena. Come detto più volte, si tratta dell’ultimo capitolo della cronaca di una morte abbondantemente annunciata. Dai due recenti incontri avuti in assessorato anche per capire se ci fosse ancora una scappatoia (un’alternativa progettuale capace di prevedere la conservazione delle sette piante e, nel contempo, la realizzazione della pista ciclabile, eventualmente arretrandola di qualche metro) è emerso, dalle parole e dalle carte, che il destino degli alberi era segnato fin dal capitolato di progetto. L’idea di costruire salvaguardandoli non è mai esistita».

Per i consiglieri comunali «le cosiddette compensazioni dovranno essere reali, concrete e mirate». Intanto gli operai del cantiere hanno già rimosso la cancellata di ferro che divideva l’area dell’ex Mulino dai platani. L’ipotesi più probabile è che questa sera, dopo le 22,30 (salvo pioggia battente) i platani possano essere tagliati, in sicurezza, sfruttando anche l’area del vicino cantiere.

[nella foto gli ambientalisti di SEquS durante l’ultimo sit in di questa mattina]

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5 risposte

  1. L’attuale amministrazione non si preoccupa del brutto esempio che da abbattendo gli alberi. Personalmente credo che con tutto quello che sto leggendo sui giornali mi guarderò bene dal dare il mio voto a chiunque abbia fatto parte di questa giunta ove decidesse di riproporsi alle prossime elezioni. Mai visto Asti cosi’ male….

  2. Piante vecchie e marce
    Mai potate
    Perdono i pezzi e sotto passano 10000 mezzi
    Da abbattere chiaramente

  3. Se si guarda l’ultima di foto si vede benissimo come hanno ridotto il marciapiede diventando pericoloso per le persone normodotati figuriamoci per chi ha una carrozzina ,era ora.Arrivavi in città e vedevi la monnezza del mulino e quei 7 alberi brutti come la morte

  4. Brutto l’ossigeno che respiriamo e che loro ci regalano assorbendo CO2, brutta l’ombra che ci offrono mitigando il surriscaldamento ambientale, brutta la biodiversità che le loro fronde ospitano garantendoci una vita migliore. Viva Trump, viva Bolsonaro, distruggiamo tutto ciò che impedisce una crescita infinita ed il futuro ci sorriderà!

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