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Asti, via della zona industriale intitolata alla “signora della Saclà”

Con il marito Secondo “Pinin” Ercole aveva fondato la grande azienda rimasta saldamente in mano alla famiglia

C’era tutta la famiglia Ercole riunita ieri mattina per l’inaugurazione ufficiale di via Pierina Campanella, cofondatrice con il marito Secondo “Pinin” Ercole della Saclà, una delle aziende più longeve e importanti della nostra città.

La via è quella che porta al parcheggio di Decathlon, l’ultimo insediamento nella zona industriale di corso Alessandria.

Nata nel 1904 e deceduta nel 2006, la signora Campanella, è stata una colonna portante della moderna Saclà. Lei che con il marito aveva avuto l’intuizione di “allungare” la stagione degli ortaggi della florida Valle del Tanaro anche oltre il loro periodo di raccolto. L’idea di conservarli sott’aceto, portando a livello industriale quelle tecniche di conservazione che venivano tramandate nelle case astigiane.

L’intitolazione è nata dall’impegno di molti “attori”: Commissione Toponomastica Comunale, Associazione Toponomastica Femminile, Soroptimist Club di Asti del quale Pierina Campanella aveva fatto a lungo parte, consiglio e giunta comunali.

«Nella zona industriale in continua espansione è simbolico dedicare una via ad una grande donna imprenditrice astigiana – ha detto il sindaco Rasero – La Saclà, negli anni, ha prodotto ricchezza e dato lavoro a molti astigiani e il suo nome ora spicca in  un luogo che è parte di un processo di sviluppo e di futuro cittadino».

Un emozionato Lorenzo Ercole ha dimostrato riconoscenza per la decisione di intitolare la via a sua madre lasciandosi andare anche a considerazioni e ricordi personali: «Oggi il ricordo affettuoso mio, di mio fratello Carlo e di tutta la nostra famiglia va a mio padre e mia madre: abbiamo raccolto il loro testimone sperando di aver fatto un buon lavoro». Della madre ricorda: «Ha fatto della famiglia e del lavoro le sue ragioni di vita senza mai abbandonare il suo umorismo e la sua gioia di vivere». E del padre: «Io ero piccolo quando avvenne la prima delle due alluvioni che misero in ginocchio la nostra attività. Ero spaventato, l’acqua aveva superato i 2 metri e mezzo, aveva allagato tutti i capannoni e i macchinari, intorno si respiravano distruzione e disperazione ma mio padre, con forza e tranquillità mi disse: “Adesso ricominciamo”. E così fece».

Un grazie ai dipendenti «che sono la vita dell’azienda, senza loro la Saclà non sarebbe nulla» ha concluso Lorenzo Ercole.

E di ex dipendenti che con Pierina Campanella avevano lavorato per molti anni ne erano presenti molti.

Come Mariangela Arione e il geometra Ferdinando Devecchi, 79 e 90 anni che proprio in Saclà si conobbero, si innamorarono e si sposarono. «Avevo 14 anni quando iniziai a lavorre in Saclà, all’ufficio personale – racconta la signora Mariangela – La signora Pierina era decisamente severa ma sapeva trattare tutti con grande umanità, ci faceva rigare dritto ma era anche molto giusta. Nonostante avesse i figli, era sempre presente e controllava tutto. Una gran donna».

E parla di un debito di riconoscenza eterno verso la Saclà il marito, il geometra Devecchi: «Sono entrato come manutentore tecnico dei capannoni e alla fine ero il referente antinfortunistico di tutta l’azienda. E’ stata una straordinaria vita professionale che ho sempre raccontato prima ai miei figli e ora ai miei nipoti e pronipoti».

Chiara Ercole, oggi alla guida della Saclà, ha conosciuto nonna Pierina quando già era a riposo: «Ma parlava ugualmente sempre di lavoro. Le Pastiglie Leone sul tavolo e i tanti ricordi di una vita imprenditoriale straordinaria. Soprattutto il viaggio in America per trovare nuovi sbocchi di mercato anche nel mondo della ristorazione e per imparare nuove tecniche di trasformazione».

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