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«Basta tagli ai trasportiCosì chiudono le aziende»
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«Basta tagli ai trasporti
Così chiudono le aziende»

Due provvedimenti "tampone" per far slittare i tagli del 40% al trasporto pubblico locale (ovvero le corriere extraurbane) che la Provincia, applicando il Piano regionale, vuol far partire

Due provvedimenti "tampone" per far slittare i tagli del 40% al trasporto pubblico locale (ovvero le corriere extraurbane) che la Provincia, applicando il Piano regionale, vuol far partire dal 12 maggio. Di questo ha discusso in Prefettura il Comitato Sap, nato l'anno scorso per protestare contro i tagli ai trasporti e formato principalmente da autisti, che mercoledì, ha organizzato una nuova manifestazione di protesta cui hanno preso parte circa 20 autisti delle aziende astigiane a bordo di 17 pullman, ognuno "tappezzato" da cartelloni contro la riduzione del servizio. Tra questi: "Non più esuberi dice Roma – Aziende chiuse ad Asti", oppure "Maggio – 60 autisti, settembre 190 autisti a 4 ore, dicembre aziende chiuse". I manifestanti sono partiti dal Movicentro di piazza Medaglie d'Oro alle 8.30 – dove erano presenti anche vari politici e alcuni rappresentanti dell'Unione degli studenti – e hanno percorso alcune vie della città per arrivare in piazza Alfieri.

Poi una delegazione è stata ricevuta in Prefettura. «Durante il colloquio – spiega Bianca Terzuolo, vice presidente del Comitato Sap – abbiamo appreso la possibilità di avviare due provvedimenti per cercare di tamponare la situazione almeno fino alle elezioni regionali. Sperando che chi andrà alla guida dell'Amministrazione riveda il piano ed eviti i tagli che penalizzerebbero molto la nostra provincia, in termini di servizio e di conseguenze sulle aziende di trasporto del consorzio Coas che ne sono titolari.

In primo luogo, infatti, il Prefetto Pier Luigi Faloni si è detto disponibile a verificare con il Commissario straordinario della Provincia, Alberto Ardia, se è possibile mettere in atto il piano di riorganizzazione del servizio redatto dal consorzio Coas, anche solo per il mese di maggio, in modo da ridurre solo in parte il servizio senza provocare troppi disagi. In secondo luogo la possibilità di costituire un tavolo con le aziende del consorzio per evitare i licenziamenti del personale, ad esempio sfruttando ferie e permessi dei dipendenti, sempre per attendere le elezioni regionali». Soddisfatto dell'esito della manifestazione e dell'incontro in Prefettura Maurizio Dovico, presidente del Comitato Sap. «La manifestazione è riuscita bene – commenta – grazie alla partecipazione dei colleghi e alla collaborazione di tutte le Forze dell'Ordine. Inoltre posso dire di essere uscito dalla Prefettura più spranzoso rispetto alla settimana prima di Pasqua, quando eravamo stati convocati in Provincia».

Il riferimento è alla riunione di metà aprile durante cui la Provincia aveva comunicato di voler applicare i tagli stabiliti dal Programma triennale regionale sui servizi di trasporto pubblico locale 2013 – 2015, pari ad 800mila chilometri. Una riduzione che porterebbe la percentuale di riduzione del servizio pari al 40% rispetto al contratto stipulato "ante Programma triennale", cui era già stata applicata una riduzione del 15% nei mesi scorsi. Tradotto, significa sarà garantito il servizio scolastico, ma che, a partire da settembre, l'organizzazione dovrà essere rivista tra Provincia e aziende di trasporto. E le previsioni non promettono nulla di positivo, visto il numero di chilometri di tagliare.

«Applicare questi tagli – aveva affermato il presidente del Comitato Sap, Maurizio Dovico – significa cancellare il trasporto pubblico, in quanto verrebbero abolite le corse domenicali, il servizio nel mese di agosto, e per il resto verrebbe garantito il servizio minimo, con i centri minori completamente isolati. Senza contare che la Provincia poteva attendere ad applicare la delibera per due motivi. Primo, il consorzio Coas ha presentato ricorso per ottenere la sospensiva del Programma regionale (già ottenuta dalle altre Province piemontesi che si sono rivolte al Tar Piemonte), su cui dovrebbe avere una risposta entro maggio. Secondo, il 25 maggio ci sono le elezioni regionali, per cui si potrebbe affrontare la questione con la Giunta che nascerà facendo presente tutti i problemi che questo Programma creerebbe».

Da parte sua nei giorni scorsi il Commissario straordinario della Provincia, Alberto Ardia, aveva ribadito che «non era possibile rimandare ulteriormente i tagli, peraltro già ampiamente annunciati nei mesi scorsi, in quanto dobbiamo rispettare quanto deciso dalla Regione. Come Amministrazione, infatti, non possiamo attendere la sentenza del Tar Piemonte sul Programma regionale, perché sarebbe troppo rischioso. La sospensiva ottenuta finora da alcune Province non ha molto significato: ciò che conta è la sentenza. Ma se il Tar desse il benestare al Piano, come faremmo noi a motivare servizi svolti in più per i quali non sono previste coperture? E poi, se fossimo obbligati ad attuarli, verrebbero concentrati interamente gli ultimi mesi dell'anno, mettendoci in seria difficoltà. L'unica speranza è che la Giunta che si formerà dopo le elezioni affronti la questione trovando, tra le pieghe del bilancio, le risorse per affrontare la questione».

Elisa Ferrando

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