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Caccia ai caprioli, possibile stop
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Caccia ai caprioli, possibile stop

Le battute di caccia ai caprioli maschi, scattate mercoledì scorso, potrebbero già bloccarsi. Lo stabilisce un’ordinanza del Tar del Piemonte di venerdì scorso che ha accolto i rilievi avanzati

Le battute di caccia ai caprioli maschi, scattate mercoledì scorso, potrebbero già bloccarsi. Lo stabilisce un’ordinanza del Tar del Piemonte di venerdì scorso che ha accolto i rilievi avanzati dalle associazioni LAC -Lega per l’abolizione della caccia e Pro Natura. Di fatto il provvedimento sospende l’imminente attività venatoria che, in Piemonte, doveva scattare il 29 settembre prossimo, compresi i provvedimenti riguardanti la caccia di selezione agli ungulati e alla tipica fauna alpina.

Una beffa per i cacciatori che, una settimana fa, avevano imbracciato le doppiette, autorizzati dalla Regione, per contenere il proliferare dei caprioli sulle colline tra Astigiano, Alessandrino e Cuneese. Iniziativa che prende le mosse dal cahiers de doleance alzato dai contadini i quali, a voce unanime, lamentano danni alle colture. Allarme ricorrente ad ogni stagione, da primavera ad autunno inoltrato: i caprioli, così come i cinghiali, prima s’avventano sui germogli delle piantagioni, poi sulle colture adulte. Adesso sono le vigne prese di mira: moscato, barbera, brachetto in maturazione sono cibo prelibato per gli agili abitatori dei boschi.

Apertura straordinaria, in verità di scarso appeal verso cacciatori: nelle due precedenti aperture erano stati abbattuti 151 capi sui 208 autorizzati. Con quella settembrina si sperava di arrivare all’obiettivo, anche se i 120 euro chiesti per ogni autorizzazione avevano influito negativamente sul numero di adesioni. Dalle associazioni anti-caccia arrivano commenti soddisfatti. «La mancanza della legge regionale abrogata lo scorso anno al solo scopo di impedire il referendum regionale ha sicuramente giocato un ruolo determinante – commenta il presidente sezione Piemonte della Lac Roberto Piana -. E’ da ripensare tutta la politica sulla tutela della fauna selvatica».

Cauti i commenti che arrivano da Palazzo Lascaris. «Pur ritenendo di aver agito correttamente in merito alla valutazione d’incidenza sul calendario venatorio – dicono dall’assessorato alla caccia – si provvederà già nel corso della prossima seduta di giunta regionale a recepire i rilievi dal Tar e ad adottare gli atti amministrativi necessari per accogliere le istanze evidenziate».

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