Insieme per Canelli chiede alla Lega di dissociarsi dagli insulti alla cooperante
Una «chiara presa di posizione» da parte della «Lega di Canelli e delle forze politiche locali ad essa alleate» contro lo stillicidio di «insulti, malignità, maldicenze, notizie false…fino all’accusa di terrorismo» perpetrati nei confronti di Silvia Romano. Lo chiede il gruppo Insieme per Canelli, battagliera minoranza consigliare che in un post pubblicato sulla propria pagina facebook e rimbalzato sui social ha stigmatizzato la sequela di attacchi alla cooperante italiana liberata in Somalia. Un’escalation di brutali «offese sessiste» accomunate ad «inviti ad arrestarla o a impiccarla» che hanno convinto il gruppo a chiedere «che si dica basta a questo clima di violenza che è partito dalla politica e ha contaminato le menti». Prese di posizione che toccano anche la sfera cittadina partendo dalla «scelta di collaborazione, costruttiva soprattutto in questo periodo, astenendoci da critiche e polemiche gratuite a livello locale«. Chiamati a una presa di distanza la Lega canellese, le forze politiche e il sindaco: «Qual è la vostra posizione su questo scempio?».
Il sindaco si smarca dalle polemiche
Paolo Lanzavecchia, alla guida di palazzo Anfossi da poco meno di un anno, dopo qualche ora di riflessione ha risposto sul profilo fb personale «proprio perché è un parere personale e, dunque, non utilizzo il mezzo istituzionale del Comune» chiarisce. Pacato, il sindaco ricorda che «su questa storia si è fatto troppo rumore da tutte le parti politiche, nessuna esclusa, rappresentate in parlamento, portando alle pesanti accuse, minacce ed atti di violenza a cui abbiamo assistito». Continua, Lanzavecchia, ricordando come «la buona politica, a cui aspiro nell’amministrare la Città di Canelli, debba rimanere fuori da baraonde mediatiche, anche al fine di non ledere ulteriormente Silvia Romano, reputo non efficace sui social fomentare ancor di più la diatriba già sorta». Invitando le forze politiche ad un «eventuale confronto che su tale vicenda potrà avvenire nel luogo più idoneo, ovvero in consiglio comunale, tenendo conto che la storia ci ha insegnato che con frequenza i social si sono trasformati in vettori di odio e rancore avverso a chi la pensa diversamente».
Se un dibattito ci deve essere, si terrà in consiglio comunale
Racconta il sindaco che il suo intervento «ha raccolto decine e decine di “mi piace” anche da persone che notoriamente non appartengono alla mia sfera politica». Seppur con qualche distinguo. «Non mi sono piaciuti alcuni post confusionari – stigmatizza -, che hanno messo insieme di tutto un po’ associandomi ad una “complicità” che sinceramente non comprendo. Come dico nel mio intervento, i social spesso invece di chiarire aumentano la confusione e l’attrito. Sul caso invito ad un dibattito, se sarà ritenuto opportuno, in consiglio comunale».
La Lega canellese non interviene
Dalla Lega nessun commento. Il gruppo canellese rimanda «alla dichiarazione del nostro segretario Matteo Salvini» dichiara stringato Alessandro Rosso, coordinatore cittadino.