Da ieri dietro il bancone delle “bignole” non c’è più la donna con il grembiule marrone, veloce, efficiente, professionale. Dal balconcino al primo piano non si affaccia più l’uomo in casacca color noisette, baffi ed occhiali che tra un’infornata e l’altra getta uno sguardo sulla piazza. Loro sono Michelina e Sergio Bosca, pasticceri con negozio nel bel mezzo della centralissima piazza Aosta. Domenica è stato l’ultimo giorno di lavoro.
“Andiamo in pensione, è arrivato anche il nostro tempo” commenta, indaffarata tra la macchina del caffè e l’ordinazione di brioches, Michelina. Dopo 45 anni di “onorato servizio” la “dolce” coppia lascia. A sostituirli in laboratorio e nella sala bar e vendita una brigata di giovani, di cui due pasticceri che da Sergio hanno imparato l’arte del sapiente abbinamento delle materie prime. “A loro facciamo tanti auguri di buon lavoro, fortuna e successo. Se lo meritano” chiosa Michelina. Una storia durata quasi mezzo secolo quella dei Bosca, affacciati sullo slargo che oggi è il salotto di Canelli. “Nel nostro piccolo abbiamo contribuito a far conoscere la città attraverso i dolci, soprattutto utilizzando i prodotti della nostra terra, dal Moscato alle nocciole, componenti essenziali di molte creazioni che abbiamo presentato nel tempo”.
Già, creazioni. Perché di tanto si tratta. Dalle “bignole” l’estro, la capacità e l’inventiva di Sergio hanno creato leccornie capaci di conquistare premi e riconoscimenti, tra i quali l’Eccellenza Artigiana del Piemonte. Lui, di Cossano Belbo, aveva iniziato a lavorare in un forno ad Alba. Sognava già in grande: “Pasticceria Bosca” fantasticava mentre in motorino percorreva le strade di Langa. Un giorno incontra Michelina, di Vesime, prossima a diventare maestra elementare ad Alba. Colpo di fulmine e gli confessa il suo sogno: apriamo la “Pasticceria Bosca” a Canelli. La giovane vesimese non arriverà ad insegnare a leggere e scrivere ai bambini albesi: la sua scuola saranno le tante iniziative, dal packaging alla presentazione delle specialità che, nel frattempo, Sergio sforna. “E’ stata una bella storia che abbiamo vissuto insieme – racconta la pasticcera-banconista -. Vogliamo ringraziare di cuore tutti i clienti che in questi anni ci hanno aiutato a crescere e ad affermare ciò in cui crediamo da sempre: la qualità sopra tutto e l’utilizzo delle materie prime partendo da quel che qui si produce”. Le bottiglie che occhieggiano dalla piccola, ma blasonata, vetrina dietro il banco confermano l’assunto: Moscato d’Asti Docg “Canelli”, gli spumanti metodo classico delle cattedrali sotterranee. “Un omaggio all’Unesco che ci ha offerto una possibilità unica” dice.
I figli hanno condiviso la scelta. Andrea è attore affermato di fiction televisive, ora impegnato a girare una serie sulla vita di Marco Pannella. Quando può raggiunge Canelli e lo si vedeva al bancone o in giro per la città a far consegne. Elena è una cake designer e conduttrice di programmi televisivi che parlano di food. “Con loro abbiamo fatto questo passo, come sempre nella nostra vita” conferma. E rivela: “Elena, che vive all’estero, ci ha già comprato il biglietto aereo: la raggiungiamo domani (oggi n.d.r.) e faremo un po’ i nonni. Lo volevamo”. Canelli e la pasticceria vi mancherà? Michelina lascia vagare lo sguardo tra il negozio e la piazza. Il groppo in gola c’è. Ingoia e dice, con un sorriso: “Guarderemo Canelli da un’altra angolazione. Siamo sempre a casa nostra”.