«Ci siamo trovati davanti uno scenario tristemente classico di un’alluvione – ci spiega il presidente Gianni Guadagnin – In verità non tanto fango, per la conformazione pietrosa delle colline, ma acqua dappertutto; tante palazzine e villette con scantinati e cantine sommersi. Moltissimo materiale, ormai non più utilizzabile, da rimuovere e smaltire».
La parte bassa del paese, occupata da aziende di filature e confezionamento di abbigliamento, non è stata risparmiata dalla furia dell’acqua. Si stimano danni per milioni di euro.
I volontari della Protezione civile canellese hanno dato un importante contributo di mezzi «Abbiamo portato le nostre due macchine movimento terra che, essendo di piccole dimensioni, si adattavano perfettamente agli spazi bassi degli immobili residenziali, e un carrello con pompe di aspirazione – conclude Guadagnin – Come per l’Emilia, abbiamo dato il nostro contributo per tornare, nei limiti del possibile, alla normalità».