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Il parco Boncore
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Canelli

Canelli, un Recovery che vale quasi 18 milioni di euro

Presentati i capisaldi delle schede inviate alla Regione dalla capitale spumantiera sul piano Next Generation

Ambiente e transizione green, digitalizzazione, istruzione e sociale. Sono questi i pilastri su cui poggiano le “schede” che il Comune ha inviato alla Regione sul piano Next Generation. «Abbiamo avuto pochi giorni per lavorarci – spiega il sindaco Paolo Lanzavecchia -. Ho, comunque, voluto mettere insieme le volontà, tutte, e le aspettative che Canelli ha per il futuro». Rivelando che «ho riletto i programmi amministrativi delle altre liste presentati in campagna elettorale mixando i desiderata».
Le “schede”, dunque. Sono sei per un totale di 17,8 milioni di euro di interventi. Si parte dalla casa di riposo “Rachele e Giulio Bosca” dove, con 3 milioni, si vuol riqualificare l’immobile sotto il profilo energetico, impiantistico e antisismico. Il secondo progetto, il più corposo, riguarda il nuovo edificio scolastico. Un complesso sul quale il Next Generation dovrebbe investire 11 milioni di euro, capace di accogliere 540 alunni con area servizi e digitalizzazione di ultima generazione. La terza guarda al verde, con l’intera acquisizione dell’ex galoppatoio da trasformare nel più ampio Parco Boncore. Il preventivo di quella che chiama «rivoluzione verde» è di 500 mila euro. Sul cavalcavia Goria, nel settore infrastrutture, la riqualificazione costerà 300 mila euro. Riprende quota, con la quinta scheda, il centro polifunzionale che potrebbe trovare posto nella spianata dell’ex Riccadonna. La richiesta è di 2 milioni di euro «da investire nel campo del sociale e dei giovani». Ultimo desiderata, la ristrutturazione e il recupero della cascina “La Moncalvina” per la quale si prevede un investimento di un milione di euro. «Un luogo per fare cultura, con un teatro all’aperto, ma anche di promozione dei nostri prodotti, dal tartufo al vino». I criteri utilizzati per la compilazione delle “schede”, spiega Lanzavecchia, «sono stati dettati dalla concretezza e dalla serietà, ispirandosi alle linee-guida del piano Draghi». Ancora amareggiato per quanto accaduto venerdì in consiglio comunale, il sindaco commenta: «Avrei illustrato i progetti durante la seduta, se ne avessi avuto la possibilità». E rivela: «Non avevo reso pubbliche le “schede” proprio perché era arrivato questo documento della minoranza e mi pareva corretto presentarle nel contesto dell’aula».

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