Ancora misteri al parco Biberach di Asti. Dopo l’insolito caso dei “funghi avvelenati” su cui il Comune ha messo in guardia i cittadini con appositi cartelli (creando un fraintendimento poiché si tratta di “funghi velenosi” cresciuti spontanei e non diventati tali a opera di un avvelenatore), adesso è la volta delle “misteriose tracce di pneumatici” sul prato. Si tratta di un caso che avrebbe appassionato Sherlock Holmes, così attento a valutare le tracce lasciate sul terreno dai possibili sospettati.
Ma, applicando i suoi metodi, qualcosa di interessante viene fuori. Sappiamo che qualcuno ha guidato un piccolo veicolo sul prato, lasciando dietro di sé solchi alti diversi centimetri (che renderebbero facilmente identificabile il mezzo usato). In realtà è anche comparso un cartello anonimo, attaccato a un cestino dei rifiuti, che lancia precise accuse contro un possibile sospettato. L’anonimo scrittore, arrabbiato, tramite il cartello ha minacciato quello che ritiene essere il colpevole di «bucargli le gomme per insegnargli a rispettare il verde già poco curato».
Questi sono i fatti su cui si stanno svolgendo i dovuti accertamenti per scoprire, nell’ordine, chi sia il personaggio che ha guidato un mezzo sul prato del Biberach, perché l’abbia fatto e se sia autorizzato a farlo tenuto conto che a poche decine di metri dal luogo dove sono state rinvenute le tracce spicca un cartello che, in maniera perentoria, lancia un monito ai cittadini: “È assolutamente vietato calpestare le aiuole”. La partita è aperta.
Una risposta
Tracce di pneumatici si trovano spesso anche nel parco Rio Crosio, nel prato all’ingresso da via Torretta. Ma, non sapendo se si tratta di mezzi autorizzati, nessuno denuncia il fatto. Un tempo il parco era chiuso da cancelli, che sono stati tolti.