Cerca
Close this search box.
Cumuli di rifiuti al campo rom in un'immagine di repertorio
Attualità
Sociale

Chiudere il campo rom di Asti costerà 285.800 euro, ma ci vorranno fino a 2 anni

La data del 31 dicembre 2024, annunciata un anno fa, difficilmente sarà rispettata anche se già molte famiglie hanno lasciato l’area di via Guerra

Contrordine. Il campo rom di Asti difficilmente potrà essere chiuso entro il 31 dicembre di quest’anno com’era stato annunciato un anno fa durante una conferenza stampa in Comune per presentare la road map del piano di superamento. Il 31 dicembre 2024, data che già a suo tempo pareva piuttosto ottimistica, era stata però ufficializzata spiegando gli step necessari ad arrivare alla chiusura del campo di via Guerra. Chiusura che avverrà comunque, ma entro i prossimi 2 anni. Il Comune di Asti, in realtà, spera di centrare l’obiettivo in anticipo dal momento che nell’ultimo anno diverse famiglie rom hanno lasciato il campo trovando casa altrove.

Nei giorni scorsi la Giunta Rasero ha approvato il Piano di Azione Locale “Oltre il campo – Asti: il superamento della baraccopoli di via Guerra, 36”. Obiettivo del progetto, in collaborazione con l’Associazione 21 luglio, è chiudere il campo rom, dove ancora oggi ci sono numerosi occupanti senza titolo, e accompagnare i residenti verso un processo di integrazione sociale.

Il sindaco Maurizio Rasero aveva incaricato l’Associazione 21 luglio di guidare le operazioni volte al superamento della baraccopoli di via Guerra seguendo scrupolosamente i criteri delineati dalla metodologia MA.REA, articolata in sei fasi. L’obiettivo primario è stato quello di individuare soluzioni concrete e sostenibili per migliorare le condizioni di vita degli abitanti dell’insediamento. La prima fase ha portato alla redazione del rapporto “Oltre il Campo”, documento che offre una dettagliata panoramica della realtà dell’insediamento, frutto di un meticoloso lavoro di ascolto, mappatura e analisi dei dati.

Successivamente, si è proceduto alla costituzione di un Gruppo di Azione Locale (GAL) incaricato di elaborare un Piano di Azione Locale (PAL) per il superamento della baraccopoli. Si è sottolineata l’importanza di coinvolgere attivamente gli stakeholder e i residenti nella fase di redazione del PAL, che è stato concepito con un approccio partecipativo. L’obiettivo finale è garantire un inserimento abitativo sostenibile per tutte le famiglie coinvolte.

Nell’elaborazione del PAL, si è prestata particolare attenzione ai principi sanciti dalla “Strategia Nazionale di uguaglianza, inclusione e partecipazione di Rom e Sinti (2021-2030)”, puntando all’abolizione dell’approccio etnico e alla rimozione delle barriere tra le famiglie dell’insediamento, la cittadinanza astigiana e i servizi pubblici.

Il progetto, concepito come un volo aereo con tre fasi chiave (attesa, decollo e atterraggio) coinvolge l’intera comunità dell’insediamento, composta, stando a un primo censimento, da 145 residenti, di cui 83 minori. Oggi il numero dei residenti, tra cui gli stessi minori, è già diminuito. Con una durata prevista di due anni e un costo totale di 285.800 euro, si prevede di accompagnare le famiglie lungo il percorso di uscita dalla baraccopoli e di garantire loro un futuro abitativo sostenibile.

«Il piano di superamento della baraccopoli di via Guerra, frutto del coraggio e della determinazione della Giunta di Asti nel credere nell’approccio partecipativo da noi proposto, rappresenta un riferimento importante per tutte quelle amministrazioni che in Italia sono impegnate nelle medesime sfide. – commentano dall’Associazione 21 luglio – Superare un campo rom – lo ripetiamo da anni – è un’impresa possibile e sostenibile, purché si esca da visioni emergenziali e securitarie e si scommette sull’inclusione responsabile come unica strada percorribile».

[una foto di repertorio del campo rom di via Guerra]

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale