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Attualità
Contrarietà al progetto

Cisterna d’Asti, a settembre il parere del TAR sull’antenna telefonica

Contro il progetto in un punto tra i più panoramici del paese il comitato, con 1.074 firme raccolte, e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Renzo Peletto

Una videoconferenza, organizzata dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese e dal Museo degli antichi mestieri di Cisterna sul tema del paesaggio, ha riproposto la questione delle antenne telefoniche che svettano quasi sempre in posizioni panoramiche, a rischio di deturpare la bellezza dei luoghi in cui vengono inserite. Proprio a Cisterna mesi fa si era aperta una forte polemica contro la possibilità di installazione di un’antenna della Wind-3  in un terreno fra i più panoramici: l’antenna era alta 34 metri e sarebbe dovuta sorgere su di una collina antistante il Castello, essendo dunque perfettamente visibile nello scorcio di paesaggio adiacente all’antica costruzione.

Contro l’installazione sorse immediatamente un comitato che raccolse 1.074 firme, addirittura più di tutta la popolazione di Cisterna ed anche il Comune si attivò per ostacolare il progetto. A che punto sia ora la vicenda lo spiega Renzo Peletto, sindaco di Cisterna (nella foto): «La Regione ha consentito di abbassare l’antenna a 28 metri, mentre la misura stabilita dal Comune è di 15 metri, per cui la Wind è ricorsa al TAR e nel prossimo mese di settembre ci sarà l’udienza. Il Comune ha potuto bloccare i lavori grazie al suo piano di localizzazione e di paesaggistica, ma non sappiamo quali decisioni potrà adottare il tribunale: da parte nostra sono stati effettuati tutti i passaggi per tutelare il paesaggio, soprattutto di un luogo in cui sorge un monumento storico come il Castello. A settembre se il TAR ascolterà le nostre ragioni l’antenna in località Pranzovero non ci sarà, se invece ci darà torto la Wind potrà innalzare un ripetitore alto 28 metri, come stabilito dalla Regione. Purtroppo, in questa vicenda siamo stati un po’ spiazzati anche dal fatto che abbiamo saputo del contratto per l’affitto del terreno da parte di un privato solo quando era stato ormai concluso».

Il problema dell’installazione delle antenne è comune a tutta la provincia: per disciplinarle servirebbe un piano di localizzazione delle stesse sul territorio di ogni Comune, ma solo una trentina di paesi se ne sono dotati.

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