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Cocconato: chiesa di San Defendente, un patrimonio da conoscere

A inizio ottobre, in occasione della giornata “Bandiere Arancioni”, è stata aperta per la prima volta al pubblico
Un gruppo di volontari che vanta stretti legami con la piccola frazione di Vastapaglia punta a far conoscere la chiesa di San Defendente, i caratteristici cascinali, le vicine antiche cave di gesso, la produzione di miele. A inizio ottobre, in occasione della giornata Bandiere Arancioni, la chiesa è stata aperta per la prima volta al pubblico, fornendo ai visitatori informazioni storico-architettoniche sull’edificio. I visitatori sono stati 17, un numero superiore alle aspettative, tenuto conto che l’iniziativa è stata organizzata all’ultimo e pubblicizzata solo sui social.

Si tratta di una cappella campestre eretta nel 1828 (al posto di una precedente chiesa in rovina) ad aula unica, con abside semicircolare e un singolare campanile a tre registri sovrapposti. Una bella croce di ferro raggiata è posta alla sommità dell’elegante costruzione.

L’interno è diviso in tre ambiti (aula, presbiterio e coro). L’altare in muratura decorato a finto marmo lucido fu realizzato da Domenico Tabacchi, stuccatore comasco itinerante. Del medesimo stuccatore è la cornice dell’ancona che sovrasta l’altare sulla parete di fondo dell’abside che custodiva una pregevole tela raffigurante la Madonna del Carmine con San Paolo e San Defendente, risalente alla fine del Settecento, del monregalese Giovanni Comandù, pittore attivo alla corte sabauda. Per motivi di sicurezza, la preziosa tela del Comandù conservata a San Defendente, nel 1996, dopo il restauro, fu spostata in paese, nella chiesa della Santissima Trinità. Attualmente nella chiesa di Vastapaglia è collocata una fedele riproduzione dell’originale.

Oltre che a visite programmate che riprenderanno la prossima primavera, i volontari puntano a far conoscere la borgata anche attraverso Instagram e altri canali social.

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