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2020 - 40 anniversario(1)
Attualità

Colle Don Bosco: i “partigiani della croce” dopo 40 anni tornano sulla Rocca di San Bernolfo

Domenica scorsa gli ex allievi e alcuni educatori sono saliti a quota 2681 metri per ricordare l’epica impresa di costruzione di una grande croce a ricordo di tre salesiani morti in incidente nel 1979

Sopra la colonia di Vinadio

I “partigiani della Croce” sono tornati lassù, ad un passo dal cielo. Tutti con età intorno ai 60 anni (e qualcuno anche qualcosa di più) si sono inerpicati a quota 2681 per raggiungere la Rocca di San Bernolfo sopra Vinadio per ricordare un’impresa quasi epica di 40 anni fa.

Il 14 luglio del 1980 erano tutti dei ragazzini allievi salesiani e giovani educatori che attendevano la fine della scuola, ogni anno, per poter andare alla colonia salesiana di Vinadio. Una vacanza in montagna che proprio l’anno prima, il 17 giugno 1979 era stata funestata da una notizia tragica: in un terribile incidente in auto tre dei loro educatori salesiani erano deceduti e due si erano salvati ma erano gravemente feriti.

Lo scatto che sancì la fine del montaggio della croce nel 1980

In ricordo dei tre salesiani morti in incidente

Per i ragazzi di allora la scomparsa di Leo (Leonardo Defend), di Bepi (Giuseppe Scremin) e di Nane (Giovanni Bernardi) fu vissuta come la morte di una persona di famiglia e forte era la voglia di ricordarli in modo tangibile, per dare un luogo in cui piangerli e ripensare a loro.

Mesi di progetti e l’anno dopo la grande spedizione per erigere la Croce sulla Rocca San Bernolfo. In primissimo piano l’impegno degli allievi salesiani che parteciparono alla colonia di Vinadio nell’estate del 1980. Colonia che ospitò la grande croce del peso di oltre 300 chili in ferro zincato completamente smontata in pezzi che potessero essere portati su dai ragazzi.

Giovanni Bernardi, Giuseppe Scremin e Leonardo Defend

Quattro spedizioni

Diverse le spedizioni prima del montaggio in vetta. Un primo gruppo di ragazzi ed educatori andò a fare il sopralluogo e visionare il terreno. Un secondo formato da una ventina di ragazzi portò la sabbia e le armature per realizzare il basamento; per fare il cemento venne usata l’acqua ottenuta dalla neve e dal ghiaccio sciolti sul posto e i sacchi di cemento portati su da una terza spedizione di una dozzina di ragazzi.

La quarta e ultima salita fu quella conclusiva, programmata per la domenica 14 luglio  con un passaggio davanti alla chiesa parrocchiale di Vinadio dove venne spiegato alla gente del posto il senso di quell’installazione. Molti di loro avevano conosciuto i tre salesiani morti nell’incidente perché facevano parte della squadra di animatori ed educatori della colonia.

La spedizione dei portatori di sabbia

Un pezzo di croce in ogni zaino

E poi l’ascesa: 60 ragazzi e 10 salesiani, ognuno con il suo pezzo di croce nello zaino completa di viti e bulloni, affrontarono la salita fino a quota 2681. La fatica mitigata dal coinvolgimento in quell’impresa a ricordo di tre educatori cui avevano profondamente voluto bene. A mezzogiorno la croce era montata ma il momento più commovente arrivò con l’ultimo gesto, quello dell’apposizione della targa che recitava: “Cristo illumina il mondo – Salesiani del Colle Don Bosco a ricordo di Giovanni Bernardi, Leonardo Defend, Giuseppe Scremin”.

La spedizione dei portatori di cemento

Quarant’anni dopo l’impresa

Quarant’anni dopo, domenica scorsa, una nutrito gruppo di quei ragazzi, oggi uomini adulti, sono tornati alla Croce sulla Rocca di San Bernolfo. Un po’ di fiatone in più, rispetto ad allora, ma la stessa emozione nel ricordare un grandissimo gesto che li accomuna ancora oggi.

 

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