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Collegamento Sud/Ovest di Asti, tra Avs e Gabusi botta e risposta in Regione

Per il partito di centrosinistra è inaccettabile spendere «38 milioni di euro per chilometro», ma l’assessore risponde: «Un progetto largamente condiviso dal territorio»

La consigliera regionale Alice Ravinale (Avs) e l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi si sono confrontati sul progetto del Caso, il collegamento Asti Sud-Ovest, un’infrastruttura viaria che prevede la costruzione di una nuova arteria, con viadotti e una galleria, e di un secondo ponte sul fiume Tanaro. Ravinale ha criticato il progetto, definendolo inutile e costoso. In particolare l’esponente di Avs ha evidenziato come il costo previsto di 190 milioni di euro, pari a 38 milioni di euro per chilometro, sia improponibile e che le risorse sarebbero meglio impiegate per il trasporto pubblico regionale, che versa in «gravissima sofferenza».

Ravinale ha anche messo in dubbio la reale necessità dell’opera, sottolineando come i dati sul traffico forniti da Anas, la stessa società che dovrebbe realizzare l’infrastruttura e a cui è affidato lo studio di fattibilità, non siano stati resi pubblici e contrastino con altri studi che evidenziano una drastica riduzione dei flussi di traffico. La consigliera ha inoltre sollevato preoccupazioni per l’impatto ambientale del progetto, che aumenterebbe il traffico veicolare e l’inquinamento in una città già con un elevato tasso di inquinamento.

Rispondendo all’interpellanza, l’assessore Gabusi ha difeso il progetto, definendolo strategico e «largamente condiviso dal territorio». L’assessore ai Trasporti ha aggiunto che il Caso garantirebbe un accesso rapido ed efficiente all’ospedale e ad altre zone nevralgiche della città per chi arriva dal sud Astigiano, alleggerendo il traffico congestionato su corso Savona. Gabusi ha inoltre ribadito l’impegno della Regione a finanziare la progettazione dell’opera e a farla inserire nel programma Mit-Anas. Allo stato attuale Anas sta approfondendo i correttivi indicati dal Comune di Asti sul tracciato giallo con alcune integrazioni, poi avvierà la Conferenza dei servizi per le valutazioni d’impatto ambientale e tutti gli altri step previsti. La conclusione di questa fase è prevista tra il 2025 e il 2026.

«È cruciale che una città di 75 mila abitanti, che sale di 50 mila se si considerano i cittadini del Sud Astigiano, dotata di un unico ponte sul Tanaro, valuti la costruzione di un secondo – osserva Gabusi – Tale struttura poi risulta essenziale, soprattutto in situazioni di emergenza». L’assessore ha invece escluso che si possa creare un nuovo casello nei pressi dell’ospedale Massaia, sull’A21, «essendo una zona molto antropizzata».

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