Il mercato di Asti fa discutere gli operatori, ma anche i negozianti che, in qualche modo, potrebbero essere colpiti dal suo spostamento. C’è chi non si fa domande e attende decisioni, chi ha dubbi, chi approva, chi dice vedremo e, alla fine, gli interrogativi più scontati sono gli stessi per tutti: «Ma questo benedetto mercato verrà veramente spostato in piazza Campo del Palio, come si ventila da tempo? Ci saranno ripercussioni per le attività fisse che il mercoledì e il sabato convivono da anni con gli ambulanti? Saranno positive o negative oppure non cambierà nulla?».
«Da un lato potrebbero esserci vantaggi per la possibilità di parcheggio – commenta Michela Camera, responsabile del negozio Benetton 0 12 – perché in effetti tanti evitano il centro nei giorni di mercato; d’altra parte temiamo che toglierlo da piazza Alfieri significhi togliere anche passaggio di persone». Uno spostamento che crea rumore e proteste, che scuote le abitudini, che fa paura. «Ci faranno chiudere, – lamenta Anna Maria Misia, titolare del bar tavola fredda Sevenap che acquistò il locale proprio perché si trovava in mezzo al mercato – lo pagammo anche una certa cifra: e adesso? Siamo devastati, assolutamente contrari allo spostamento; potevano semplicemente lasciare un orario ridotto, così invece perderemo le entrate che ci permettevano di vivere, di pagare l’affitto e le bollette. Noi ci auguriamo che si possa ancora trovare un’altra soluzione».
Speranza che accomuna anche altri commercianti che affacciano lungo il perimetro del mercato. «lo spostamento influirà in modo negativo sul nostro lavoro – afferma Michele Pace, titolare della pasticceria Eden sotto i portici Rossi – e, in un certo senso, anche sull’estetica della piazza già rovinata dal precedente spostamento e dal cambio di circolazione. A cosa serve – si chiede Pace – o a chi serve ad esempio, la zona pedonale a lato della piazza? E comunque, se il mercato andrà via, saremo tutti danneggiati e i Portici Rossi potremo chiamarli portici bui, soprattutto d’inverno». Indeciso a riguardo invece Enrico Michelauz, uno dei titolari del bar Cocchi: «Non ho la più pallida idea di cosa succederà e non posso prevederlo – commenta – Sicuramente il mercato attira gente come anche la piazza libera per posteggiare; quello che è certo è che la situazione attuale, pur portando passaggio, non va bene».
C’è chi, più sentimentale, vorrebbe che tutto rimanesse come prima. «Sinceramente – dice infatti Erica Rizzo commessa di Modus Profumerie – essendo un mercato di vecchia data vorrei che fosse mantenuto anche per l’affetto nei confronti delle persone che ci lavorano e che conosciamo da una vita oltre che per la sua comodità. A livello di vendite penso, invece, che per noi non cambierà nulla». «La piazza vuota produrrà sicuramente beneficio a chi vuole fare shopping presso dei punti vendita – considerano infine i titolari del negozio Alfieri – ma c’è da dire che chi va al mercato poi magari fa anche un giro presso i negozi, è una sorta di “dare avere” per cui non sappiamo valutare, adesso, quanto beneficio o danno possa arrecare alle attività commerciali un eventuale spostamento».
Una risposta
Per me distinguersi da quella massa di gente che va al mercato solo per passeggiare e spetegolare, non ne fatte niente. Avete bisogno meno gente , ma buoni clienti che spendano; eppure sono un ambulante, sto andando contro i miei vantaggi.
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