Un momento di partecipazione e di rinnovamento si è svolto sabato al Congresso provinciale di Europa Verde – Verdi culminato con la nomina dei nuovi dirigenti locali. Davanti a Mauro Trombin, portavoce regionale di Europa Verde Piemonte, sono stati designati come portavoce Elda Rasero e Gianfranco Miroglio. L’esecutivo sarà composto dai consiglieri effettivi Marina Delle Piane, Claudio Marocco, Simonetta Ferrero e Mario Malandrone, affiancati dagli eventuali “sostituti” Maura Rosa, Gianni Gioanola ed Elena Berta. Inoltre, sono stati nominati due consiglieri federali regionali, Claudio Marocco e Simonetta Ferrero.
«Oggi nel Consiglio comunale di Asti c’è un gruppo di eletti piuttosto consistente, sei persone, che fa riferimento all’area di Alleanza Verdi Sinistra – spiega Gianfranco Miroglio – Per scelta di tutti, nello sforzo di unificare, il gruppo Europa Verde – Verdi si configura come un vero e proprio posto di accoglienza che include diverse realtà e associazioni: Asti Cambia e le liste civiche Ambiente Asti e Prendiamoci Cura di Asti. Tra le novità, l’ingresso di competenze importanti sul settore dell’agricoltura, grazie anche alla presenza di figure esperte, un ambito che si vede riconosciuta molto poca attenzione dall’attuale amministrazione comunale».
È un ritorno nei Verdi per il consigliere Mario Malandrone (Ambiente Asti) che ha parlato di alcuni argomenti centrali: «Come il tema della pace, declinato sulla vita della nostra comunità, ma crediamo che bisogna essere molto presenti sui diritti e sul tema dell’inclusione, nei quartieri periferici, o esserci in vista del referendum e dei suoi quesiti per i quali invitiamo i cittadini a partecipare e a votare cinque sì. Il secondo tema è quello ambientale, – aggiunge Malandrone – con una rappresentanza politica importante: mai, dai tempi della Giunta Bianchino, l’area ambientalista di Sinistra ha avuto sei consiglieri comunali su dodici (di minoranza ndr) e può contare su un 13% delle preferenze locali alle ultime elezioni regionali».
Tra le “battaglie comuni” già intraprese sono state ricordate dalla consigliera Vittoria Briccarello (Uniti si può) «l’opposizione al termovalorizzatore, che univa la cura ambientale alla tutela di un territorio da un punto di vista paesaggistico con la tutela da un punto di vista sanitario, e contro il terribile spettro della tangenziale Sud-Ovest che si aggira per la provincia di Asti. A queste aggiungiamo la battaglia per la gestione dell’acqua pubblica, perché l’idrico rischia di andare in gara nel 2030, e la questione dell’Asp, a tutto tondo, compresi i rifiuti. Faremo questo stando attenti a non farci intortare dalle norme green votate dall’attuale maggioranza che, in realtà, vede il suo operato fare azioni esattamente contrarie alle politiche green».
Anche il consigliere Valter Saracco (Prendiamoci Cura di Asti) ha parlato di un’esperienza politica positiva «con persone che lavorano in maniera onesta nell’interesse di tutti e non di se stessi», mentre secondo l’iscritto Marco Rosso «quando si punta sul turismo ci dev’essere anche la necessità di tutelare il territorio e il paesaggio perché la provincia di Asti ha solo l’1,47% di superficie protetta». Franco Fischetti, che fa il contadino dal 1972, si è iscritto a Europa Verde – Verdi per portare la sua esperienza: «Noi, da quando nasciamo, respiriamo e mangiamo – spiega – Entrambe le azioni ci riportano alle piante, senza le quali non respiriamo e non mangiamo; se non cerchiamo di far pace anche con le piante e con gli altri esseri viventi tutti i nostri sforzi di progresso e di intelligenza artificiale sono piuttosto inutili».
Presente al Congresso il consigliere comunale Paolo Crivelli (Prendiamoci Cura di Asti). Per Crivelli «l’attuale amministrazione comunale ha una scarsissima sensibilità verso il verde, non è disposta al dialogo e all’ascolto, ma è anche ipocrita quando sceglie di non aderire alle “Città della Pace” pur avendo conferito la cittadinanza onoraria a Papa Francesco, proprio in quanto operatore di Pace». Sullo stato della città, Crivelli non ha avuto dubbi nell’evidenziare che «ad Asti c’è una decrescita infelice». Francesco Scalfari, iscritto ad Ambiente Asti e già direttore di Astiss, ha invece spiegato che «l’adesione ai Verdi è sentita e sincera e ci consente un collegamento con il Regionale e il Nazionale, permettendoci di lavorare anche in un ambito provinciale con un occhio alle prossime elezioni amministrative».
Il Congresso ha rappresentato un passo avanti nel consolidamento di un fronte politico che, unendo diverse esperienze civiche e associative sotto l’ombrello di Europa Verde – Verdi, si propone come punto di riferimento ad Asti per le battaglie ambientali e sociali. L’impegno degli iscritti è quello di lavorare «per il bene dei nostri cittadini», in un’ottica di «cura intensa, intelligente e profonda per il territorio”.