Chi con problematiche odontoiatriche, vedendo pubblicità con prezzi stracciati relative a impianti o lavori simili non ha pensato almeno una volta “quasi, quasi…” senza sapere che si tratta, per lo più, di pubblicità ingannevole, priva di riscontri se non addirittura dagli esiti dannosi e che, anche gli organi di informazione che la divulgano, vanno incontro a sanzioni? Principalmente su questo, cioè sull’importanza di una corretta informazione sanitaria, verterà la 2° Giornata Odontoiatrica Astigiana dedicata alla memoria del dott. Marco Austa (già presidente CAO Asti) che si svolgerà sabato 22 ottobre a partire dalle 9 al Polo Universitario Uni-Astiss.
«Una giornata che il dott. Austa, promotore del primo incontro nel 2019, avrebbe fortemente voluto, – ha esordito la dott. Marcella Pavese, Presidente Commissione Albo Odontoiatri di Asti presente alla conferenza stampa insieme al dott. Claudio Lucia, Presidente dell’Ordine dei Medici di Asti e al dott. Marcello Arri Consigliere della CAO – un evento aperto a tutti, utile per dare indicazioni comportamentali in base a situazioni diverse e informazione sanitaria; non pubblicità sanitaria, – ha sottolineato Marcella Pavese – e alla cui base c’è il Codice di deontologia medica».
Condanna quindi delle cosiddette “pubblicità aggressive” in cui si parli di prestazioni gratuite o di metodi di pagamento «perché un odontoiatra – spiega la dott. Pavese – può anche decidere di svolgere gratuitamente il suo lavoro, ma non lo può pubblicizzare». Il medico quindi deve, tra l’altro, promuovere informazioni trasparenti, rigorose, prudenti, fondate su conoscenze scientifiche mentre non deve divulgare notizie ingannevoli, promozionali suggestive, denigratorie o equivoche e l’Ordine ha anche il compito di far rispettare queste regole e di reprimere qualsiasi atteggiamento non conforme alla norma di legge.
«In un messaggio pubblicitario – continua Pavese – si possono indicare i titoli professionali universitari, informazioni sull’attività, caratteristiche dello studio e anche l’onorario delle prestazioni, a patto che non costituisca una concorrenza sleale e non crei illusioni». La giornata di sabato avrà quindi compito di monito a medici che impiegano mezzi non consoni e servirà a ricordare che esiste un’etica nell’informazione pubblicitaria.
Si è parlato anche dei trattamenti che vengono svolti all’estero «da colleghi non iscritti all’albo – commenta Pavese – e a cui è impossibile fare sanzioni o sospensioni, per questo si chiede anche agli editori di contrastare questa forma di propaganda tutelando, così, la salute». «Qualora ci fossero inadempienze – aggiunge Marcello Arri – ci saranno sanzioni».
«Se un cittadino ha dubbi su una pubblicità, o altro, deve segnalarlo all’Ordine – consiglia Claudio Lucia – che ne controllerà la veridicità». «In quest’ambito manca ancora un sistema sanzionatorio a livello europeo – conclude Pavese – ed è per questo che CAO nazionale vuole far leva sugli organi di informazione affinché dall’estero non si trovi terreno fertile nel fare pubblicità in Italia». In conclusione, chi produrrà pubblicità commerciali di questo tipo potrà essere sanzionato unico modo, oggi, per bloccare informazioni sanitarie fasulle e proteggere i cittadini.