Cerca
Close this search box.
n
Attualità
Galleria 
Diocesi

Dai due piviali per Papa Francesco alle stole: ecco l’Atelier Nardos [photogallery]

Nei locali attigui al santuario Madonna del Portone, da poco ristrutturati, sartoria e laboratori di tessitura in collaborazione con la Caritas

Nato per confezionare il piviale indossato da Papa Francesco durante la messa nella Cattedrale di Asti, il 20 novembre 2022, è diventato un laboratorio di sartoria liturgica. Parliamo di Atelier Nardos, ospitato nei locali attigui al Santuario Madonna del Portone, da poco ristrutturati.
Un’attività promossa da Diocesi e Caritas presentata giovedì alla presenza, tra gli altri, del vescovo Marco Prastaro e di coloro che hanno avviato l’iniziativa: don Simone Unere, ideatore del laboratorio e rettore del santuario, Beppe Amico, direttore provinciale Caritas, e la sarta Marina Bregantin.

La nascita del progetto

«In occasione della visita del Pontefice ad Asti – ha ricordato don Unere – ero incaricato, come responsabile dell’Ufficio liturgico diocesano, di curare l’organizzazione della messa in Duomo. Considerato che da tempo avevo questa idea, ho deciso di sfruttare l’occasione e proporre la realizzazione di un piviale per il Pontefice. Così è stato: il Papa lo ha indossatoper poi lasciarlo a disposizione nella sacrestia del Duomo. Tuttavia l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ne ha successivamente commissionato un altro, che il Santo Padre ha indossato in più occasioni, tra cui, nel 2023, la Veglia di Pasqua e i Vespri del 31 dicembre. In entrambi i casi sono stati realizzati dalla signora Marina Bregantin, di professione sarta, che ha avuto occasione di riprendere l’attività dopo che aveva perso il lavoro».
Attualmente la signora è assunta dalla Caritas per portare avanti l’attività del laboratorio, confezionando vesti liturgiche esclusive come casule, piviali, camici, stole, ma anche insegne episcopali e suppellettili liturgiche. Attualmente ha già realizzato circa 15 vesti, acquistate da alcuni sacerdoti o utilizzate per “fare magazzino”.

Dall’atelier ai laboratori di tessitura

«Quando don Unere ci ha proposto il progetto – ha spiegato Amico – lo abbiamo subito accolto, in quanto tra gli obiettivi della Caritas c’è l’avvio di attività che generino lavoro, la cui assenza è spesso lamentata da chi si rivolge a noi».
Don Unere ha anche sottolineato un’altra caratteristica dell’Atelier Nardos, il cui nome richiama l’olio profumato, citato nel Vangelo, utilizzato da Maria Maddalena per profumare i piedi di Gesù: utilizza solo tessuti naturali, innovativi e di alta qualità, scelti con particolare attenzione da filiere che ne garantiscono la tracciabilità, la trasparenza e l’eticità, nel rispetto dell’ambiente e delle persone, ispirandosi così al magistero di Papa Francesco.
Non solo. Accanto all’Atelier Nardos sono nati i laboratori di tessitura. Attivati dalla Caritas nel 2012, nel solco dell’associazione “Dodiciceste”, coinvolgono persone fragili e volontari che si impegnano nella confezione di tessuti e oggetti, da vendere poi in mercatini e bancarelle. «Attraverso l’arte “del fare” – ha sottolineato Amico – si creano relazioni molto importanti per quelle persone in difficoltà che si rivolgono a noi».

Il commento del vescovo Prastaro

Parole di encomio al progetto da parte del vescovo Marco Prastaro. «Lo ritengo interessante – ha affermato – in quanto coniuga vari ambiti – artistico, liturgico e caritativo – ed è anche geniale. Mi preme anche sottolineare come atelier e laboratori siano ospitati all’interno dei locali da poco ristrutturati della casa canonica attigua al santuario. Vorremmo, infatti, che questo edificio diventasse un’importante appendice del santuario, anche per promuovere, a partire da settembre, attività diocesane legate alla dimensione spirituale – come incontri e proposte di carattere biblico e liturgico – che attualmente si svolgono nel salone del Seminario».
L’Atelier Nardos, in questa prima fase di avviamento, gode di un contributo erogato dai fondi dell’8×1000 della Chiesa cattolica e dalla Fondazione CRT.

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Scopri inoltre:

Edizione digitale